Sito non raggiungibile: fermate l'AGCOM

Il gruppo di protesta "Sito non raggiungibile" chiede alle Commissioni impegnate nell'audizione a Calabrò di fermare le ambizioni dell'AGCOM.
Il gruppo di protesta "Sito non raggiungibile" chiede alle Commissioni impegnate nell'audizione a Calabrò di fermare le ambizioni dell'AGCOM.

«Adiconsum, Agorà Digitale, Altroconsumo, Assonet, Assoprovider e Studio Legale Sarzana apprendono con estrema soddisfazione che il prossimo 21 Luglio il Presidente dell’Agcom Corrado Calabrò verrà audito dalle Commissioni VII e VIII del Senato in seduta congiunta sulle Problematiche emerse nel settore internet in materia di diritto d’autore». 21 luglio, ossia oggi: Corrado Calabrò sarà ascoltato nelle prossime ore dalle commissioni citate, le quali avranno nel frattempo sotto gli occhi la lettera inviata dal team del “Sito non raggiungibile” nel quale si chiede una moratoria dei provvedimento che l’authority intende portare a compimento.

Motivo del contendere è la bozza dello “Schema di regolamento in materia di tutela del diritto d’autore sulle reti di comunicazione elettronica“, intervento già approvato dall’AGCOM in via preliminare in attesa che si completi la consultazione pubblica che porterà al voto definitivo entro il mese di settembre. Trattasi di una concessione che l’AGCOM ha adottato per evitare lo scontro muro contro muro, ma la prossima scadenza segnerà l’avvio della nuova era. La richiesta, ora, è quella di tempo ulteriore affinché si possa approfondire la questione anche al di fuori della limitata concertazione tra cittadini ed AGCOM.

La lettera inviata alle Commissioni interessate nell’audizione di Corrado Calabrò spiega chiaramente come in ballo vi sia molto di più della sola regolamentazione del copyright e dei suoi riflussi online: «È di tutta evidenza, infatti, come la tematica del diritto d’autore si intersechi con quella dei nuovi linguaggi abilitati dalle tecnologie informatiche e, quindi, in ultima istanza con la libertà di espressione delle nuove generazioni. Di fronte ad un tale scenario dovrebbe essere il Parlamento, con la sua centralità democratica, e non un’Autorità amministrativa, la sede più idonea per la redazione di una regolamentazione attenta al bilanciamento dei vari interessi in gioco». E aggiunge: «Il nostro auspicio è, dunque, che le Commissioni VII e VIII del Senato possano fare loro il prossimo 21 luglio la nostra richiesta di moratoria nei confronti di Agcom ringraziando il Presidente Calabrò per l’utile istruttoria svolta sinora ma significandogli altresì altrettanto chiaramente che, intenendo il Parlamento onorare le proprie prerogative democratiche nel disegnare i nuovi scenari del diritto d’autore in Rete, risulta inevitabile per l’Agcom il dover fare un passo indietro e desistere dal portare a termine la propria iniziativa regolamentare».

I firmatari sottolineano inoltre come l’attività di vigilanza che l’AGCOM richiama tra le proprie responsabilità dovrebbe invece essere qualcosa che esula dalle attività dell’authority stessa: «ad Agcom sono attribuiti poteri di vigilanza e di regolamentazione soltanto nei confronti dei “fornitori dei servizi media audiovisivi” da intendersi quelle “persone fisiche o giuridiche cui è riconducibile la responsabilità editoriale della scelta del contenuto audiovisivo del servizio di media audiovisivo e ne determina le modalità di organizzazione”, escludendo da tale definizione quei servizi consistenti esclusivamente nella trasmissione di programmi per i quali ricada su soggetti terzi la responsabilità editoriale».

Questione di diritto, insomma, e questione di opportunità. Su entrambi i fronti uno stop alle ambizioni AGCOM è invocato come necessaria soluzione immediata alla questione, in attesa d aprire nuovi tavoli di discussione nei quali stabilire fin dove possa arrivare il diritto e dove possano iniziare le libertà.

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