Amazon registra il trademark per Lab126

Amazon chiede la registrazioni di nuovi marchi per Lab126, lo sviluppatore del Kindle. Si ipotizza un legame con l'imminente tablet di produzione Amazon.
Amazon chiede la registrazioni di nuovi marchi per Lab126, lo sviluppatore del Kindle. Si ipotizza un legame con l'imminente tablet di produzione Amazon.

Amazon.com ha richiesto la registrazione di nuovi marchi legati al nome e al logo della società sussidiaria, Lab126, la quale si sta occupando dello sviluppo del famigerato e-reader Kindle e, secondo molte indiscrezioni, sarebbe al lavoro su un nuovo tablet per Android. Le richieste di trademark sono state depositate presso l’U.S. Patent and Trademark Office il 16 agosto sotto la classificazione di: “progettazione e sviluppo di hardware e software”.

La tempistica potrebbe essere solo una coincidenza, ma il fatto che Amazon abbia improvvisamente preso a cuore la salvaguardia del brand Lab126 è un’ulteriore prova che l’azienda si appresti a lanciare il tanto chiacchierato tablet. Inoltre, secondo il Wall Street Journal, Amazon dovrebbe rilasciare la tavoletta nel mese di ottobre e ciò significa dunque che l’annuncio potrebbe arrivare  ormai a giorni.

Ora che HP ha deciso di interrompere la produzione di dispositivi WebOs, compreso TouchPad, sembra che uno dei pochi giganti dell’ICT in grado di fare concorrenza credibile ed immediata alla tavoletta Apple sia proprio Amazon. L’azienda di Seattle, infatti, dispone di molte frecce al proprio arco: una folta schiera di clienti, un’ottima piattaforma di e-commerce, infrastrutture di cloud-computing e l’esperienza di Kindle legata ad un enorme database di e-book, film e show televisivi. Android sarebbe la spalla prescelta, unendo così assieme l’impegno di Google e quello di Amazon  per incrinare il dominio incontrastato della mela nel comparto.

Tutti i fattori sopraelencati, insieme ad una campagna di marketing ben congegnata, potrebbero mettere il tablet Amazon in condizione tale da sfidare iPad ad armi pari. Al momento Lab126 è però soltanto un marchio, un laboratorio che ha operato nel cantiere Kindle e che ora promette la “next revolution” da tempo ipotizzata, ma al momento ancora intangibile.

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