Hotfile, persa la battaglia con la MPAA

Hotfile costretta a fornire i suoi dati utente alla MPAA che può adesso dimostrare come il servizio di file sharing promuovi la violazione del copyright.
Hotfile costretta a fornire i suoi dati utente alla MPAA che può adesso dimostrare come il servizio di file sharing promuovi la violazione del copyright.

Niente da fare per Hotfile. Il celebre servizio di file sharing ha perso la sua battaglia legale con MPAA (Motion Picture Association of America – Organizzazione americana dei produttori cinematografici) ed è costretta adesso a fornire i dati dei propri utenti all’associazione per dimostrare come Hotfile stia traendo profitto dalla violazione di copyright.

Le cose si erano messe bene per la MPAA già nel mese di luglio, quando il giudice della sentenza aveva dichiarato di appoggiare la causa dell’organizzazione: «La denuncia sostiene che Hotfile.com è un sito web utilizzato per promuovere la violazione del copyright e sostiene che lo stesso sostenga attivamente questo movimento con la creazione di un business strutturato che incoraggia l’utente a violare il copyright».

Il caso si è dunque chiuso come tutti si aspettavano: la MPAA può dimostrare che Hotfile promuove la violazione del copyright accedendo a tutti i file caricati sui server, inclusi titoli, numeri di download, downloader e uploader. Hotfile ha provato ad evitare la sentenza, sostenendo che la cosa andava inevitabilmente a violare (a proposito di violazione) la privacy dei suoi utenti. La Corte Federale non ha però voluto sentire ragioni, la MPAA può adesso agire contro il servizio di file sharing.

La sentenza delle Corte Federale mette dunque la firma su un nuovo precedente nell’infinita lotta alla pirateria online, sancendo di fatto il diritto da parte delle major di accedere alle informazioni relative ai servizi ove avviene il caricamento dei file protetti dal diritto d’autore da parte degli utenti. Le conseguenze di questa decisione potrebbero dunque riversarsi su altri contenziosi attualmente in fase di risoluzione, fornendo nelle mani dell’industria cinematografica una nuova arma.

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