Google lancia la raccolta di deal in Cina

Google ha lanciato Shihui, un nuovo portale dedicato all'utenza cinese che permette di accedere ad oltre 4000 siti di deal ed offerte online.
Google ha lanciato Shihui, un nuovo portale dedicato all'utenza cinese che permette di accedere ad oltre 4000 siti di deal ed offerte online.

Google mette di nuovo piede in Cina: dopo i conflitti con il Governo del paese asiatico che hanno frenato l’attività del motore di ricerca, il colosso di Mountain View ha deciso di lanciare un nuovo servizio dedicato a quella che è una delle attività maggiormente in voga nel web degli ultimi anni. Un nuovo strumento targato Google permetterà infatti agli utenti cinesi di accedere ad una ricca collezione di offerte online grazie al vasto numero di siti operanti nel settore.

Google Shihui, questo il nome del servizio, è attualmente ancora in fase sperimentale ed è disponibile esclusivamente tramite il dominio .cn di proprietà del gigante statunitense. Dopo aver analizzato il mercato cinese dei coupon per circa un anno Google ha dunque deciso di creare un portale che permettesse agli utenti di avere a disposizione in un’unica pagina le offerte provenienti da oltre 4000 siti web attivi sul territorio asiatico, garantendo così ampia scelta ai propri utenti.

Piuttosto che estendere il progetto Offers alla Cina, dunque, la società di Mountain View ha preferito sfruttare il già vasto bacino di risorse che il paese offre in termini di deal ed offerte per l’accesso a prodotti e servizi a prezzo scontato, fungendo da punto di contatto tra essi e l’utenza, in diversi casi spaesata dinanzi ad un panorama così ricco di soluzioni. Tra i principali obiettivi della società, ha dichiarato il portavoce Robin Moroney, v’è ora l’individuazione di una serie di misure atte ad ottimizzare il traffico verso i siti web inclusi nel database Google, migliorando giorno dopo giorno Shihui per incrementare i benefici di tutte le parti in gioco.

A differenza di quanto accaduto precedentemente con altri servizi targati “Big G”, questa volta il colosso a stelle e strisce non dovrebbe avere particolari problemi in termini di censura: secondo Moroney, infatti, il nuovo progetto copre un’area del mercato in cui non dovrebbero esserci rischi, motivo per cui Google cercherà di sfruttare a pieno le potenzialità offerte dal mercato cinese per imporre il proprio marchio anche in un paese ove da diverso tempo fa molta fatica a causa dell’ostruzionismo del Governo centrale.

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