La Google Car, vista da vicino

Per la prima volta è stato possibile fotografare da vicino una Google Car in azione: una foratura, infatti, ha reso possibili gli scatti ravvicinati.
Per la prima volta è stato possibile fotografare da vicino una Google Car in azione: una foratura, infatti, ha reso possibili gli scatti ravvicinati.

C’è chi l’ha vista fotografata online, chi l’ha vista per la strada e chi l’ha notata di sfuggita dal balcone. Mai, però, era stata fotografata così da vicino: i colleghi di Motori.it hanno approfittato di una sosta ai box forzata della Google Car per alcuni scatti ravvicinati che consentono di capire meglio quale sia l’organizzazione del veicolo e la dotazione hardware che Google ha portato sulle proprie ammiraglie.

Le fotografie sono state scattate a Poggio Mirteto (RI), ove la Google Car non ha potuto far altro che fermarsi e parcheggiare a lato strada: a causa di una foratura si è resa necessaria la riparazione del pneumatico anteriore sinistro, lasciando così la Google Car incustodita, a disposizione per le fotografie di rito. L’auto è una nuova Opel Astra che non passa inosservata: gli sticker sulla carrozzeria e l’ingombrante meccanismo fotografico sul padiglione superiore rendono del tutto unico il veicolo.

La Google Car fotografata è solo una delle tante che costituiscono la flotta che Google sta mandando per il mondo a fotografare il territorio. Gli scatti a 360 gradi vengono in seguito elaborati per eliminare dati sensibili (volti, targhe) e per consentire una vera e propria “navigazione” sul territorio. Il servizio ha rivoluzionato il modo di pensare l’esplorazione online del territorio e le polemiche relative alle possibili violazioni della privacy si sono moltiplicate. Occorre ricordare infatti soprattutto come le Google Car avessero anche un dispositivo in grado di captare dati da reti aperte: il caso deflagrato a livello internazionale si è in seguito progressivamente spento con l’ammissione di “errore” da parte di Google e la cancellazione dei 600GB di dati archiviati sui propri server.

Motori.it sottolinea come all’interno dell’abitacolo vi sia un ampio schermo da 15 pollici, un computer per gestire il sistema ed uno switch Netgear. Sparsi sul sedile fogli, matite ed un navigatore satellitare utile probabilmente a suggerire il tracciato da seguire lungo il percorso pianificato. L’assenza della ruota di scorta può essere addebitata a due cause papabili: la necessità di limitare il peso complessivo di una autovettura già sovraccaricata e la necessità di riservare spazio a batterie di alimentazione ed elementi di storage.

Poggio Mirteto non figura ad oggi tra i paesi già coperti da servizio Google Street View: le immagini odierne testimoniano pertanto l’impegno Google nella copertura dell’intero territorio, in un percorso partito da Cuneo e giunto ormai capillarmente in gran parte dello stivale. Tutte le immagini sono disponibili nella gallery seguente:

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