Barnes & Noble si scaglia contro Microsoft

Barnes & Noble pubblica una lettera aperta in cui si scaglia contro Microsoft e la sua politica ostruzionistica nei confronti della concorrenza.
Barnes & Noble pubblica una lettera aperta in cui si scaglia contro Microsoft e la sua politica ostruzionistica nei confronti della concorrenza.

Una politica del terrore atta a ridurre drasticamente la competizione nel settore mobile, costringendo i produttori ad abbandonare specifiche feature in base ad accordi legali piuttosto discutibili: è in questo modo che Barnes & Noble, ennesimo nome finito nel mirino di Microsoft in merito a presunte violazioni della proprietà intellettuale di Redmond, descrive il modus operandi della società guidata da Steve Ballmer. B&N, insomma, si scaglia contro Microsoft, con una lettera aperta con la quale intende denunciare pubblicamente l’atteggiamento della società di Redmond.

Secondo quanto pubblicato, infatti, Microsoft si sarebbe arrogata il diritto di stabilire quali caratteristiche specifici device possono avere e quali invece non possono essere introdotte dai produttori. Il gruppo, grazie agli accordi per la concessione in licenza di alcuni brevetti legati ad Android, sarebbe dunque riuscito ad ottenere potere di veto sia a livello software che hardware, dettando legge anche in casa altrui imponendo la rimozione di caratteristiche tecniche ritenute potenzialmente pericolose per la diffusione dei propri prodotti.

«I termini proposti da Microsoft pongono pesanti limiti» spiega un portavoce di Barnes & Noble, il quale prosegue sottolineando come tali paletti avrebbero potuto «eliminare definitivamente la possibilità di effettuare upgrade dei dispositivi Nook e Nook Color, anche qualora i brevetti scagliati da Microsoft non abbiano nulla a che vedere con tali aspetti». Brevetti che, a quanto pare, la società di Redmond ha sempre nascosto in assenza di un accordo di non divulgazione, il quale ridurrebbe inoltre il raggio d’azione delle società accusate che si ritroverebbero in seguito costrette a firmare un contratto per la concessione delle tecnologie del gruppo.

Proprio quest’ultimo aspetto rappresenta un ulteriore punto di riflessione sulla politica di Microsoft, la quale avrebbe facilmente compreso come ai produttori risulti maggiormente conveniente dal punto di vista economico un accordo piuttosto che uno scontro legale in tribunale. Barnes & Noble, insomma, punta il dito contro Microsoft, il cui operato avrebbe lo scopo di colmare la distanza accumulata nel settore mobile sin dall’avvento dell’iPad nel mondo tablet e dell’iPhone nel ramo smartphone, con attacchi volti a tagliare le gambe alla concorrenza in vista dell’arrivo di nuovi device in collaborazione con Nokia.

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