Wiley Vs. BitTorrent, nuova lotta alla pirateria

La casa editrice Wiley and Sons ha iniziato ad intraprendere azioni legali contro il filesharing tramite BitTorrent. In un mese due denunce.
La casa editrice Wiley and Sons ha iniziato ad intraprendere azioni legali contro il filesharing tramite BitTorrent. In un mese due denunce.

John Wiley and Sons, uno dei maggiori editori di libri, sta portando avanti con molto impegno la lotta contro la pirateria tramite BitTorrent. La società ha presentato una nuova maxi querela proprio questo mese, che ha come obiettivo decine di persone che hanno condiviso illegalmente sul web testi pubblicati da Wiley. Parlando al famoso blog dedicato al filesharing TorrentFreak, l’editore afferma di non avere come priorità l’azione legale, ma di voler invece sistemare ed educare i pirati.

Durante il mese di ottobre, John Wiley and Sons è diventata la prima casa editrice ad inseguire gli utenti statunitensi di BitTorrent. Con questa mossa, l’azienda sta seguendo le orme di altre tipologie di produttori come quelli cinematografici, che insieme hanno fatto causa a più di 200.000 persone solo negli U.S.A. a partire da inizio 2010. Ora che ha preso coraggio, l’editore ha chiamato in causa altri trentasei utenti che hanno condiviso l’intera collana For Dummies, contenete i titoli “Hacking for Dummies”, “Vegetable Gardening for Dummies” e “Cooking Basics for Dummies”.

Wiley and Sons spera che azioni legali di questo tipo possano dissuadere gli altri utenti dal continuare a scaricare e condividere illegalmente opere protette dal copyright, che è lo stesso approccio assunto già da qualche anno dalla RIAA (Associazione Americana Industria Discografica). Anche se a livello teorico la strategia potrebbe funzionare, le prove che le società presentano sono difficilmente dimostrabili in tribunale e, come nel caso della RIAA, vengono giudicate erronee o non professionali.

Il legale di Wiley è consapevole di questo fatto e, durante l’intervista a TorrentFreak ha dichiarato: «Siamo consapevoli che il titolare dell’account ISP non sempre corrisponde al vero downloader. Ecco perché saremo più precisi dopo aver ricevuto le informazioni dai provider, applicando un approccio più flessibile a seconda della situazione». Tuttavia, l’avvocato non ha approfondito il modo in cui effettivamente agiranno durante la dimostrazione delle prove.

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