Anonymous contro Corona e Costantino per Manning

Gli Anonymous hanno colpito Fabrizio Corona e Costantino Vitagliano per sostenere Bradley Manning, accusato per la vicenda Wikileaks.
Gli Anonymous hanno colpito Fabrizio Corona e Costantino Vitagliano per sostenere Bradley Manning, accusato per la vicenda Wikileaks.

Gli Anonymous hanno scelto Fabrizio Corona e Costantino Vitagliano per sostenere il soldato Manning. Il noto gruppo hacker ha infatti colpito i siti Web dell’ex agente delle star e del tronista di Uomini e Donne attraverso una serie di immagini e un video che raccontano la storia del giovane accusato di esser stato la “gola profonda” di Wikileaks.

Digitando infatti in questo momento i siti Web di Costantino Vitagliano e Fabrizio Corona si visualizzano al posto delle loro informazioni personali una serie di slide che informano su chi sia Bradley Manning, giovane militare accusato di aver fornito a Wikileaks circa 360 mila documenti segreti, video, foto e altri file estremamente riservati e riguardanti le operazioni statunitensi in Iraq e Afghanistan. Non si capisce perché Anonymous abbia scelto proprio Corona e Costantino come bersagli e ancora non è giunta una reazione da parte dei due interessati.

Il 16 dicembre c’è stata la prima udienza contro Manning presso la base militare di Fort Meade nel Maryland, arrivata dopo mesi di detenzione durissima: dal 2 marzo 2011, il ragazzo è infatti costretto a vivere in isolamento, a dormire senza vestiti ed è stato lui imposto di indossare un grembiule che gli impedisca di suicidarsi. Se avesse testimoniato contro Julian Assange, leader di Wikileaks, avrebbe probabilmente avuto una riduzione della pena. Assange ha così commentato le condizioni del giovane, accusato di collusione con il nemico e di divulgazione di informazioni militari:

Incriminare Bradley Manning è il primo passo. Lo scopo è chiaramente di spezzarlo e di costringerlo a confessare che in qualche modo ha cospirato con me per danneggiare la sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Di fatto non ho mai sentito il suo nome prima che venisse pubblicato sulla stampa.

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