Microsoft continuerà a concedere i propri brevetti

Microsoft ha tenuto a rassicurare le autorità circa le proprie intenzioni in materia di proprietà intellettuale, promettendo di non cambiare strategia.
Microsoft ha tenuto a rassicurare le autorità circa le proprie intenzioni in materia di proprietà intellettuale, promettendo di non cambiare strategia.

Dopo le rassicurazioni di Google circa la distribuzione dei brevetti ottenuti in seguito all’acquisizione di Motorola, anche Microsoft scende in campo per confermare la propria volontà di continuare ad offrire in licenza quanto presente nel proprio portfolio brevetti, secondo quelli che vengono comunemente definiti termini FRAND, ovvero ligi ad un approccio corretto, ragionevole e non discriminatorio. L’azienda di Redmond, insomma, proseguirà lungo il percorso della concessione in licenza delle sue proprietà intellettuali, favorendo di fatto lo sviluppo dell’industria tecnologica.

Il colosso statunitense, del resto, possiede un così ampio portfolio di brevetti che un’eventuale chiusura rappresenterebbe un pericolo per numerosi gruppi operanti in svariati settori. Un pericolo, questo, che al momento sembra essere piuttosto remoto, soprattutto in seguito alle ultime dichiarazioni ufficiali di Microsoft, la quale ha inoltre sottolineato come nelle proprie intenzioni vi sia la volontà di mantenere la promessa data in passato riguardo alcuni brevetti ritenuti di fondamentale importanza per specifiche tecnologie.

In tal senso, il gruppo di Redmond ha evidenziato ancora una volta di non voler chiedere alcun blocco nelle vendite di dispositivi incriminati per tali brevetti, i quali rappresentano per certi versi il cuore pulsante dello sviluppo tecnologico. Microsoft, insomma, si allinea a distanza di alcuni mesi con la posizione presa da Apple nel corso dell’estate 2011, quando in una lettera inviata all’European Telecommunications Standards Institute rinnovava il proprio impegno nel favorire la distribuzione di brevetti considerati essenziali e prometteva di aggiungere ulteriori 140 brevetti legati a tecnologie quali LTE, GSM, GPRS ed EDGE.

Apple e Microsoft, insomma, hanno già espresso la propria posizione in merito, così come Google. Quest’ultima ha però confermato il proprio appoggio al 2.25% richiesto ad Apple per i brevetti Motorola, considerando pertanto tale quota come equa, ragionevole e non discriminatoria. Anche l’apertura, insomma, è opinabile: l’azienda di Mountain View rischia dunque di compromettere la propria posizione agli occhi di due delle aziende più importanti del mondo tecnologico, con una battaglia legale che potrebbe rappresentare uno scontro senza precedenti nell’industria high-tech.

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