Street View per iPad, sotto accusa Apple e Google

PanoMap ha denunciato Apple e Google per l'utilizzo indebito di un brevetto sfruttato su Street View per iPad: chiede il triplo dei danni causati.
PanoMap ha denunciato Apple e Google per l'utilizzo indebito di un brevetto sfruttato su Street View per iPad: chiede il triplo dei danni causati.

Sono ormai abituate a stare sedute di fronte l’una all’altra in tribunale, ma Google e Apple questa volta si ritrovano a dover cooperare per risolvere una querelle legale relativa a un uso indebito di un brevetto sfruttato per la cartografia di Street View per iPad.

La società statunitense PanoMap ha infatti denunciato Apple e Google con l’obiettivo di recuperare i danni economici che l’utilizzo improprio del suo brevetto in Street View per iPad avrebbe arrecato alla stessa. Il brevetto contestato è relativo a un “sistema interattivo per la visualizzazione dettagliata e la direzione delle immagini panoramiche”, tecnologia che le due aziende avrebbero incorporato consapevolmente, ma riguardo a cui non avrebbero pagato le giuste licenze.

PanoMap chiede dunque alle due aziende di pagare il triplo dei danni causati, proprio per aver ignorato il fatto che il brevetto non fosse di loro proprietà e pertanto non utilizzabile senza esplicito consenso. Come prova allegata alla documentazione necessaria per avviare la causa legale, l’azienda statunitense fa notare che Apple ha visitato il sito Web dove è depositato il brevetto in questione e che Google ha invece citato lo stesso in un nuovo brevetto recentemente depositato da Mountain View.

La funzione di Street View sotto accusa consente agli utenti di vedere una fotografia dei luoghi visitati come ad esempio case o angoli delle strade e il brevetto di PanoMap pare descrivere il modo di regolare lo spostamento della fotocamera, le relazioni con la mappa e la simulazione teorica di quel che Street View per iPad porta nella realtà tramite una sorta di realtà aumentata basata su tablet. V’è da sottolineare però che la stessa PanoMap viene indicata da più fonti come un troll dei brevetti, in quanto non ha alcun prodotto realizzato in proprio che sfrutti tale tecnologia: possiede solo il brevetto. Ed intende farlo valere.

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