Agenda Digitale: il piano della Cabina di Regia

Il documento ufficiale adottato dalla Cabina di Regia per l'Agenda Digitale lascia trapelare obiettivi e strumenti per l'Italia del futuro.
Il documento ufficiale adottato dalla Cabina di Regia per l'Agenda Digitale lascia trapelare obiettivi e strumenti per l'Italia del futuro.

Con il Governo Monti l’Italia si è dotato di una Cabina di Regia per mettere in piedi un’Agenda Digitale sulla quale costruire il proprio futuro in relazione alle opportunità che l’innovazione e le nuove tecnologie mettono a disposizione. Ora, con la pubblicazione del testo con cui la Cabina di Regia sta organizzando i lavori, è possibile dare un’occhiata più da vicino al modus operandi ed agli obiettivi che porteranno l’Italia verso un nuovo modo di intendere la tecnologia: non un fastidioso orpello da accettare, ma un’ancora di salvezza a cui ambire.

Partendo dall’obiettivo di massima, quello generale per cui la Cabina di Regia è stata costituita:

Predisporre, tra l’inizio del mese di marzo e la fine di giugno, una serie di interventi normativi (pacchetto decreti digItalia) che costituiranno, insieme ai progetti operativi, la strategia dell’Agenda Digitale italiana.

Sei gruppi di lavoro, ognuno con un referente presso i ministeri coinvolti. Ogni settimana il gruppo di lavoro deve stilare un report relativo ai lavori in corso ed una volta al mese la Cabina di Regia organizza un incontro di coordinamento che mette assieme tutti i gruppi di lavoro. Il prossimo appuntamento è fissato entro la prima settimana di aprile, quando il team si troverà per l’analisi del contesto, per capire cosa occorra fare per recepire gli obiettivi dell’Agenda Digitale Europea, per consolidare la visione strategica dei lavori, per individuare gli ostacoli che si frappongono sulla strada verso i risultati ed infine per definire il quadro finanziario entro cui si va ad operare.

Infrastruttura e sicurezza

Non a caso l’Agenda Digitale prevede al primo punto quella che è la priorità numero uno del paese: la banda larga. Il documento ricorda nella fattispecie i 4 punti da recepire rispetto alle direttive europee:

  • Banda larga di base per tutti entro il 2013. Non è però precisato cosa si intenda per “base”, concetto che più volte ha visto l’Italia e l’Europa su piani differenti nel determinare tale parametro e che, sia pur se non formalmente, diventa una sorta di nuovo Servizio Universale in virtù della ricerca di un nuovo servizio di base da considerarsi un diritto generalizzato;
  • Banda larga veloce entro il 2020: 30 Mbps o superiore per il 100% dei cittadini;
  • Banda larga ultraveloce entro il 2020: 100 Mbps per almeno il 50% degli utenti domestici europei;
  • Rafforzamento delle reti e costituzione di un CERT (Computer Emergency Respons Team) italiano.

Il Piano Nazionale Banda Larga dovrebbe essere completato stanziando 400 milioni di euro al nord per annullare il divario digitale e valutando quanto occorra ancora investire al sud per perseguire medesimo obiettivo. Ma la cabina dovrà altresì mettere al centro dei propri lavori obiettivi ulteriori relativi al modo in cui i punti antecedenti possono essere raggiunti:

  • accelerare lo sviluppo di reti a banda larga e ultralarga;
  • semplificare i regimi autorizzativi;
  • promuovere la condivisione degli scavi e delle infrastrutture;
  • incentivare la realizzazione di infrastrutture nelle aree meno remunerative;
  • modificare i criteri di misurazione dei limiti elettrosmog;
  • stimolare l’uso di reti a banda larga.

In quanto alla sicurezza, l’Agenda Digitale si concentrerà sui pagamenti online, su sistemi di allerta per la notifica di attacchi informatici e sulla gestione dell’identità digitale dei singoli cittadini.

E-commerce

L’Agenda prevede la promozione dell’e-commerce per giungere ad obiettivi di questa caratura:

  • entro il 2015 il 50% della popolazione deve effettuare acquisti online
  • entro il 2015 il 20% della popolazione deve effettuare acquisti online all’estero
  • entro il 2015 il 33% delle PMI deve effettuare vendite ed acquisti online

Tutto ciò dovrebbe servire a portare le aziende italiane online ed a stimolare l’Internet Economy a tutto vantaggio di PIL ed occupazione. Oggi infatti l’e-commerce incide in Italia soltanto sul 5% del fatturato, bel al di sotto della media europea (14%).

Per promuovere l’e-commerce occorrerà soprattutto annichilire quelli che sono i colli di bottiglia identificati tanto sul fronte dei consumatori (alfabetizzazione, infrastrutture, sicurezza, logistica, controversie ed affidabilità dell’operazione) quanto sul fronte dell’impresa (alfabetizzazione, infrastruttura, moneta elettronica, fiscalità e diritto d’autore).

E-Government

«Nell’Agenda Digitale Europea i servizi di e-Gov costituiscono un modo economico per migliorare il servizio ai cittadini e alle imprese, favorire la partecipazione e promuovere un’amministrazione aperta e trasparente. Tali servizi possono ridurre i costi e permettere ad amministrazioni pubbliche, cittadini e imprese di risparmiare tempo». E denaro.

Già oggi l’Italia si dimostra all’avanguardia nel settore, con performance di livello rispetto al resto d’Europa, ma la definizione di un nuovo quadro strategico dovrà tenere conto dell’evoluzione in atto (cloud computing compreso) per portare avanti strumenti e servizi ulteriormente migliorati in termini di trasparenza, efficienza, accountability e misurazione dei risultati.

Open Data, pagamenti elettronici alla PA, identità digitale, PEC ed altri progetti rappresentano i tasselli della strategia da abbracciare.

Alfabetizzazione informatica

Il 41,7% delle famiglie italiane non possiede l’accesso ad internet perché non ha le competenze per utilizzarlo. Il dato (fonte Istat 2011) ben fotografa quella che è la situazione attuale, il punto di partenza da cui occorre iniziare a costruire qualcosa di nuovo. E si può partire dalle scuole: in aula si usa ancora il 90% di contenuti cartacei per la didattica e solo il 16% degli studenti usa strumenti digitali durante l’apprendimento. Agire su questo piano tramite LIM, ebook, cloud e altri strumenti significa dare un imprinting alle nuove generazioni, da accompagnarsi però con nuove soluzioni per il telelavoro ed una nuova consapevolezza circa l’uso di contenuti ed infrastrutture di rete.

Ricerca & Innovazione

La digitalizzazione deve diventare un motore di innovazione e di competitività, svecchiando il sistema attuale per portarlo verso una nuova dimensione. In tal senso la Cabina di Regia mette in ballo obiettivi ancora piuttosto generali, ma sui quali intende lavorare, quali l’incremento dell’investimento privato nella ricerca, la coordinazione degli interventi pubblici, l’utilizzo di data center di ultima generazione per lo sviluppo di applicazioni web-based ed altro ancora.

Smart Communities

L’idea è quella per cui sia possibile realizzare un Piano Nazionale a garanzia della realizzazione di infrastrutture intangibili abilitanti con le quali portare a compimento «progetti finalizzati al miglioramento della vita dei cittadini nei contesti urbani e nelle comunità diffuse». Anche in questo caso gli obiettivi appaiono ancora da definirsi, ma la Cabina di Regina mette in ballo le prime direttrici attorno a cui valutare gli interventi da portare avanti per definire dapprima il problema e quindi per ipotizzarne una risoluzione.

Il documento ufficiale adottato dalla Cabina di Regia può essere scaricato qui.

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