Italia-Programmi.net, il provvedimento della Procura

Italia-Programmi.net è stato oscurato: ecco il provvedimento della Procura della Repubblica di Milano, firmato dal GIP Cristina Di Censo che ne dispone il sequestro.
Italia-Programmi.net è stato oscurato: ecco il provvedimento della Procura della Repubblica di Milano, firmato dal GIP Cristina Di Censo che ne dispone il sequestro.

Italia-Programmi.net è stato oscurato. E il GIP di Milano Cristina Di Censo ne firma il decreto di sequestro preventivo in cui la questione è ben definita e da cui emergono i profili del reato che va configurandosi. La Procura della Repubblica di Milano, su richiesta del PM Francesco Cajani e per la gioia dei consumatori, ha quindi messo fine ai giochi dei truffatori delle Seychelles.

Contro Italia-Programmi.net il provvedimento cita la violazione degli articoli 81, 640, comma 1 e 2, n 2, prima ipotesi, del codice penale, riguardante truffa continuata e aggravata. Purtroppo però il documento sarebbe contro ignoti, perché a oggi non sarebbe ancora possibile ricollegare la truffa ai truffatori.

Il sequestro – e il relativo oscuramento del sito – è infatti avvenuto operando soltanto sui DNS, intimando ai provider un nuovo redirect per il relativo dominio, in modo da non far cascare nessun altro nella trappola celata su Italia-Programmi.net, che finora non ha fatto altro che mietere vittime – anche note, come il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

La Procura, inoltre, avrebbe descritto con chiarezza nel decreto il sistema attraverso cui i truffatori hanno tentato di celarsi dietro il sito download.html.it. Sfruttando l’autorevolezza del sito in questione – così come spiegato nel provvedimento – le pagine risultavano regolari in orario diurno, quando il redirect era attivo, tornando poi a truffare nelle ore di chiusura degli uffici deputati al controllo. In particolare, si legge:

«In conclusione Estesa ltd illegittimamente approfitta della notorietà e serietà del sito Download.html.it per “tranquillizzare” gli utenti e indurli a sottoscrivere l’abbonamento ingenerando l’errorea convinzione che la registrazione sia gratuita».

Il GIP Cristina Di Censo si è quindi soffermata sull’aggiramento delle imposizioni dell’antitrust, sul meccanismo truffaldino di mancato avviso circa l’onerosità del servizio e circa l’abbonamento da conseguire per il download di materiale altrove gratuito.

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