Donatori di organi su Facebook? Un'idea italiana

Facebook consentirà presto di dichiarare su Facebook chi è favorevole alla donazione degli organi e si viene a sapere che l'idea sarebbe tutta italiana.
Facebook consentirà presto di dichiarare su Facebook chi è favorevole alla donazione degli organi e si viene a sapere che l'idea sarebbe tutta italiana.

Nei giorni scorsi ha fatto scalpore la notizia per cui Facebook avrebbe promosso l’impegno del social network al fine di consentire agli utenti di dichiarare la propria disponibilità alla donazione degli organi (con tanto di link per compiere un passo successivo: l’iscrizione nell’apposito registro delle donazioni presso le autorità deputate). Quel che emerge ora è che l’idea non è tutta farina del sacco di Zuckerberg, ma che sarebbe piuttosto originata in Italia, da una iniziativa tutta italiana.

A svelare il retroscena all’AGI è Antonio Gasparrini, ordinario di gastroenterologia alla Cattolica di Roma e presidente della Fire (Federazione ricerca in epatologia), promotore primo dell’iniziativa in collaborazione con Pubblicità Progresso: «L’idea ci è venuta un anno fa, e abbiamo scritto a Zuckerberg che l’ha fatta sua. Ora siamo in contatto con Facebook Italia che ci sta lavorando». In Italia, infatti, la funzione non è ancora stata attivata, ma potrebbe esserlo a questo punto nei prossimi giorni.

Gasbarrini sottolinea inoltre la necessità di fare informazione sull’argomento, poiché la sensibilizzazione è una chiave fondamentale per aumentare il numero dei donatori:

È una possibilità che ci si offre di essere ancora utili dopo la morte, di salvare delle vite, una magnifica possibilità che purtroppo non sempre viene percepita come tale. L’Italia è una grande realtà nel mondo dei trapianti, un’eccellenza mondiale, ma ha un numero non adeguato di donatori. Io mi occupo di trapianti di fegato, e ogni anno se ne fanno 1.100, che coprono appena il 30% della necessità.

E continua: «Molti non vogliono donare, pensano sia rischioso, temono che in qualche modo forzi la mano al medico e ne acceleri la morte, ad esempio in caso di stato vegetativo. Cosa ovviamente non vera. C’è paura e ignoranza, per questo dobbiamo lavorare sul piano culturale, e soprattutto sui giovani». Per lavorare sui giovani nulla è meglio di Facebook, il canale privilegiato per coinvolgere le nuove generazioni: di qui l’idea e la proposta, accolta, di consentire la condivisione su Facebook delle manifestazioni volontarie dei donatori di organi. Il passo verso una registrazione effettiva nell’elenco dei donatori potrebbe però essere ostacolato da dubbi ulteriori o semplice inerzia, ma un link potrebbe sciogliere anche quest’ultimo ostacolo:

Quando, speriamo presto, si potrà mettere il sì alla donazione su Facebook, pensiamo poi di creare un link per rimandare al sito dell’Aido, e consentire così all’utente di rendere ufficiale la propria volontà di donare e salvare una vita.

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