Istituto Luce, ora anche su YouTube

L'archivio dell'Istituto Luce rivive anche su YouTube: oltre 30.000 filmati che hanno fatto la storia della televisione italiana a disposizione. Gratis.
L'archivio dell'Istituto Luce rivive anche su YouTube: oltre 30.000 filmati che hanno fatto la storia della televisione italiana a disposizione. Gratis.

A tre anni dal debutto online, l’archivio storico di Istituto Luce sbarca su YouTube. Google Italia è infatti lieta di annunciare una partnership con Istituto Luce Cinecittà che permetterà agli utenti di guardare nel famoso portale video oltre 30.000 clip provenienti dall’archivio di quella che è a tutti gli effetti la storia della televisione italiana. Tra i filmati, sarà possibile trovare i cinegiornali proiettati nei cinema italiani in 40 anni, che riprendono anche star come Sophia Loren e Gina Lollobrigida.

Oltre agli storici Cinegiornali Luce (1927-1945) e Settimana Incom (1946-1964) saranno disponibili anche materiali provenienti da altri archivi digitalizzati e perfettamente conservati. Tale è il valore storico di questi video che la Commissione Italiana Unescoha recentemente nominato il Fondo dei cinegiornali Luce come candidato per l’inserimento nel registro Unesco “Memoria del Mondo”.

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Si tratta insomma di un canale YouTube tutto dedicato all’Istituto, che utilizza la tecnologia di ContentID, un sistema che permette di tutelare il copyright su YouTube assicurando inoltre alla fonte introiti aggiuntivi basati sulla condivisione delle entrate da pubblicità correlate ai filmati visionati dall’utenza.

Nonostante l’inestimabile valore dell’opera, Istituto Luce Cinecittà ha scelto il portale video di Google proprio per dare la chance ad appassionati e semplici curiosi di usufruire dei contenuti in maniera totalmente gratuita. I guadagni saranno ricavati infatti esclusivamente dagli annunci pubblicitari inseriti all’interno dei filmati. Google Italia commenta così la novità, con comprensibile entusiasmo, sul proprio blog ufficiale:

Il nostro progetto con Istituto Luce Cinecittà è uno dei primi che consente di riportare in vita un archivio video così vasto, ora accessibile in tutto il mondo. Invece di temere la rete, uno dei grandi portavoce della cultura italiana ha deciso di approfittare di questa opportunità per preservare l’eredità storica costituita dal proprio archivio e generare ricavi.

Il colosso di Mountain View ha sempre dimostrato nel corso degli anni di voler dare la giusta visibilità a elementi di importanza storica, come è stato fatto con World Wonders, che permette di visitare online musei da ogni parte del mondo, o le partnership strette con importanti punti di cultura nostrani nell’ambito dell’Art Project. L’istituto Luce porta la storia dell’Italia in bianco e nero su YouTube, mettendola a disposizione di chiunque cerchi all’interno del canale testimonianze dei tempi in cui l’Istituto era la fonte prima ed unica dell’informazione nel nostro paese.

Ma il significato della partnership è tutta nelle parole di Rodrigo Cipriani Foresio, Presidente dell’attuale Istituto Luce-Cinecittà, il quale focalizza l’iniziativa attorno al concetto di innovazione in quanto elemento decisivo per liberare la conoscenza per sublimarla in cultura:

Non credo di esagerare dicendo che è una svolta storica tecnologica e culturale: la memoria storica italiana, e degli altri paesi, a disposizione di tutti sul canale video online più diffuso al mondo. Avremo quindi la possibilità di far conoscere a livello internazionale la storia d’Italia e del suo cinema, valorizzando il patrimonio dell’Archivio Luce Cinecittà insieme a Google, che ci ha accolto con grande entusiasmo.

Credo che questo sia un bell’esempio di come si possa rendere la cultura davvero accessibile a tutti, soprattutto ai giovani. Bisogna essere intelligenti e aperti alla modernità trovando le formule giuste per adempiere alla nostra missione istituzionale: promuovere la storia e il cinema italiano. Spero che questa iniziativa possa essere un modello per il mondo dell’archivistica e per una migliore fruizione del patrimonio culturale italiano. L’istituzione deve essere un aggregatore di energie e un facilitatore all’innovazione

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