Manette vulnerabili con la stampa 3D

Un consulente di sicurezza spiega come una stampante 3D può essere uno strumento utile per aprire le manette più sofisticate.
Un consulente di sicurezza spiega come una stampante 3D può essere uno strumento utile per aprire le manette più sofisticate.

Un uomo che si è identificato con il nome di Ray ha dimostrato durante il seminario Hackers on Planet Earth che anche le manette più sofisticate e sicure possono essere aperte tramite perfette riproduzioni in plastica delle chiavi realizzate con semplici tagliatori laser o stampanti 3D.

Nel corso dell’evento, Ray ha illustrato come la sua replica prodotta con una stampante 3D ha permesso di aprire senza problemi manette prodotte dal colosso tedesco Bonowi e dai britannici di Chubb, due delle case che cercano di limitare il più possibile la diffusione di chiavi che aprono le loro apparecchiature pensate per le forze dell’ordine. Sforzi vani, perché generare una chiave è più semplice del previsto.

Come ci sia riuscito è presto detto: l’uomo ha acquistato una chiave autentica su eBay e ne ha preso le misure in maniera certosina. Gli è bastato poi creare un modello CAD da cui ha prodotto copie in plexiglass e plastica ABS. La stampa 3D è eseguita su grosse macchine capaci di applicare copie di disegni digitali su una vasta gamma di materiali, dai polimeri alla plastica ai materiali riciclabili. Non sempre la stampa è precisa, inoltre le stampanti 3D sono ancora molto costose anche se negli ultimi tempi i prezzi sono decisamente crollati, dando la chance anche a piccole e medie imprese di valutarne l’acquisto.

L’obiettivo della dimostrazione di Ray, un consulente di sicurezza che fornisce consulenze alla polizia tedesca per la tecnologia da utilizzare per le manette, era proprio quello di mostrarne le vulnerabilità e tutti devono essere consapevoli del rischio che si corre e di conseguenza del fatto che bisogna trovare nuove soluzioni.

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