MIUR: per i libri digitali servirà un decreto

La scuola italiana compie due passi indietro in una sola circolare: bloccato, di fatto, il passaggio alle forme digitali dei libri scolastici.
La scuola italiana compie due passi indietro in una sola circolare: bloccato, di fatto, il passaggio alle forme digitali dei libri scolastici.

Dal Ministero per L’Istruzione giunge una nuova circolare datata 25 gennaio, e segnalata da Repubblica.it, che dettaglia le modalità con cui i libri scolastici verranno regolamentati negli anni a venire. Si tratta di una circolare molto importante per due ragioni, ed in entrambi i casi trattasi di un passo indietro rispetto ai timidi passi avanti del passato: da una parte si torna al vecchio regolamento relativo alla scelta dei testi da adottare e dall’altra si rallenta (anzi, di fatto si blocca) l’auspicata migrazione verso il formato digitale.

La lobby del cartaceo sembra insomma aver avuto la meglio su entrambi i fronti. Nel momento in cui maggiori si facevano le speranze di risparmio per le famiglie che hanno ragazzi in età scolare, il MIUR ha sotterrato in una sola circolare tutto quel che avrebbe potuto indirizzare l’acquisto dei libri scolastici verso un regime migliore. La prima mossa avrà effetti immediati: viene meno il blocco sul cambio delle edizioni, limitando così fortemente la possibilità di ricorrere all’usato o di passare i medesimi libri a figli di minore età rispetto ai primi. Letteralmente, dal MIUR giunge conferma relativa all’«abrogazione dell’obbligo, previsto dall’articolo 5 dalla legge n. 169/2008, di mantenere in adozione gli stessi testi scolastici per un quinquennio nella scuola primaria e per un sessennio nella scuola secondaria di I e di II grado». Seguono indicazioni tecniche che rinviano l’abrogazione di qualche mese, ma tali per cui i successi conseguiti dalle scelte del recente passato vadano rapidamente in fumo.

Ma c’è qualcosa di ulteriore nella circolare MIUR AOODGOS 378:

Per quanto riguarda inoltre il primo ciclo di istruzione, lo stesso decreto ministeriale 16 novembre 2012, con cui vengono emanate le “Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e della scuola del primo ciclo” prevede espressamente che l’editoria scolastica adegui i libri di testo destinati alle scuole del primo ciclo, a partire dalle adozioni per l’anno scolastico 2014/2015. Il passaggio ai libri di testo nella nuova versione digitale, da realizzare gradualmente a decorrere dalla adozioni per l’anno scolastico 2014/2015, richiede in ogni caso l’adozione di un apposito decreto ministeriale che ne definisca le caratteristiche tecniche.

Di fatto viene pertanto rallentata l’adozione delle forme digitali di insegnamento, limitandone l’applicazione soltanto a talune classi. Rallentata, ma di fatto bloccata: la necessità di un “apposito decreto ministeriale che ne definisca le caratteristiche tecniche” (peraltro cosa opportuna onde evitare l’insorgere di standard differenti che costringano le famiglie a nuove spese che vanificano i risparmi possibili) vincola l’adozione delle nuove forme miste cartaceo/digitale ad un intervento di quello che sarà il prossimo Governo. Occorrerà pertanto aspettare le votazioni e l’insediamento del nuovo esecutivo, ma tutto lascia supporre che non si possa fare in tempo per il prossimo anno scolastico: salvo approvazione di tale decreto, insomma, con una circolare si è fermata l’innovazione per almeno un anno ulteriore.

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