WiFi in Europa molto diffuso, ma serve più spettro

Uno studio evidenzia l'esigenza di espandere lo spettro radio per le reti WiFi. È necessario anche semplificare le procedure burocratiche.
Uno studio evidenzia l'esigenza di espandere lo spettro radio per le reti WiFi. È necessario anche semplificare le procedure burocratiche.

Uno studio effettuato dalla Commissione Europea ha evidenziato che il 71% del traffico dati senza fili viene generato dai dispositivi mobile che si collegano alle reti WiFi. La diffusione di punti accesso gratuiti e a basso costo porterà ad un incremento della domanda nei prossimi anni, quindi è necessario espandere lo spettro radio in tutta l’Europa. Utilizzando infrastrutture a piccole celle, si potrebbe anche ridurre la congestione delle reti 3G/4G, attraverso funzionalità di backhaul.

Il WiFi è stato per anni la principale tecnologia usata dagli utenti in casa o al lavoro per connettere uno o più dispositivi ad Internet. Con l’arrivo di smartphone e tablet è aumentato esponenzialmente il suo uso in mobilità, per cui la Commissione Europa ha ravvisato l’esigenza di mettere a disposizione più frequenze che possono essere sfruttata anche dagli operatori telefonici per decongestionare le reti mobile e conseguentemente ridurre i costi. L’acquisto delle licenze 3G/4G è molto oneroso e i consumatori pagano prezzi elevati per utilizzarle, sopratutto in roaming. Neelie Kroes, Vice Presidente della Commissione Europea, ha dichiarato:

Il WiFi è un grande successo dal quale tutti i soggetti coinvolti hanno da guadagnare. Farò in modo che la Commissione Europea contribuisca alla diffusione dell’uso del WiFi attraverso un maggiore spettro radio e una regolamentazione meno stringente. I sistemi che consentono di condividere la propria rete WiFi con altre persone sono un ottimo esempio di come sia possibile ottenere un Internet migliore per tutti con il crowd‑sourcing. Tutti in Europa dovrebbero poter beneficiare di Internet quando sono lontani da casa o dal lavoro.

Dato che si prevede un aumento fino al 78% del traffico dati wireless entro il 2016, lo studio raccomanda di rendere completamente disponibile per il WiFi lo spettro da 5.150 a 5.925 MHz; conservare l’uso mobile delle bande a 2,6 GHz e a 3,5 GHz, ed effettuare consultazioni su opzioni future di assegnazione in licenza per la 3,5 GHz e per altre potenziali nuove bande di frequenza mobile soggette a licenza; ridurre gli oneri amministrativi sulla diffusione di servizi e reti di off–load nei luoghi pubblici. L’off-loading è l’instradamento del traffico che avviene su reti cellulari con ampio raggio di copertura verso punti di accesso locali (LTE o WiFi) che utilizzano frequenze accessibili a più operatori.

Nuovi dispositivi WiFi consentiranno una maggiore velocità di trasferimento dei dati con la realizzazione di canali più ampi (80 o 160 MHz). I processi automatici di autenticazione per l’accesso alle reti WiFi ovvieranno alla complessità della procedura di connessione e autenticazione. Infine, le soluzioni che consentono di condividere la connessione WiFi e gli aggregatori del roaming WiFi renderanno l’accesso a questo tipo di connettività più agevole e conveniente per molti utilizzatori.

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