Guardia di Finanza, stop a 13 siti illegali

La Guardia di Finanza ha fermato 13 siti Web che consentivano il download illecito di giornali e riviste, traendo lucro da sistemi di pay-per-click.
La Guardia di Finanza ha fermato 13 siti Web che consentivano il download illecito di giornali e riviste, traendo lucro da sistemi di pay-per-click.

La Guardia di Finanza le ha definite “edicole digitali illecite” ed ha fatto scattare immediatamente i lucchetti: 13 nuovi siti Web sono stati così chiusi a seguito dell’attività illecita praticata online con la distribuzione senza licenza di contenuti sotto copyright.

Spiega l’operazione il comunicato diramato dalle Fiamme Gialle: «Il Nucleo Speciale Frodi Tecnologiche delle unità speciali della Guardia di Finanza ha interrotto l’attività illecita di 13 siti internet che consentivano di consultare e scaricare riviste e quotidiani, talvolta anche in concomitanza con la loro distribuzione nelle edicole, in violazione del diritto d’autore. I siti web, tutti allocati su server esteri, erano destinatari di milioni di contatti ed utilizzavano i contenuti delle case editrici, indebitamente ottenuti, creando maxi edicole digitali, dalla cui visione acquisivano illeciti ingenti guadagni sfruttando i sistemi pubblicitari cosiddetti “pay per click” ovvero attraverso banner e pop-up».

La stretta attorno a questo tipo di attività è da tempo sempre più serrata poiché la distribuzione online consente in molti casi di evitare l’acquisto del quotidiano, aprendo in pochi click una grave emorragia di vendite per un settore già con l’acqua alla gola.

«La struttura di queste edicole era talmente ben congegnata che consentiva, addirittura con motori di ricerca interni, di trovare più facilmente i contenuti illeciti». Un modello avanzato, insomma, che monetizzata illecitamente il materiale editoriale di una molteplicità di riferimenti cartacei: «I gestori di tali siti, sfruttando sofisticati sistemi di anonimizzazione ed allocando le risorse su piattaforme sparse in tutto il mondo, non sono tuttavia sfuggiti alla rete degli investigatori che, sulla scorta di appositi provvedimenti cautelari emessi dal tribunale di roma, hanno posto sotto sequestro i siti illegali ed interrotto così l’attività criminosa».

L’operazione è frutto di una cooperazione tra Guardia di Finanza e Federazione Italiana Editori Giornali.

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