Microsoft e startup per l'automazione domestica

Microsoft intende dar linfa alle startup del mondo dell'automazione domestica grazie a un nuovo acceleratore con sede a Redmond.
Microsoft intende dar linfa alle startup del mondo dell'automazione domestica grazie a un nuovo acceleratore con sede a Redmond.

Microsoft intende investire nel mondo dell’automazione domestica partendo dalle startup, dalle buone idee, da chi sta spendendo le proprie risorse in idee per migliorare l’ambiente casalingo. Per questo motivo Microsoft Ventures Accelerator in partnership con American Family Insurance organizza un acceleratore per le startup del settore, cercando così di raccogliere attorno a sé e alle proprie tecnologie buone idee da coltivare in casa.

«L’acceleratore aiuterà la prossima generazione di startup a creare miglioramenti che possano aiutare a rendere le case più sicure e intelligenti». Bangalore, Beijing, Berlino, Londra, Parigi e Tel Aviv, sedi degli attuali acceleratori del gruppo, saranno affiancate dalla nuova sede di Redmond e le startup interessate possono fin da ora candidare il proprio team e le proprie idee ad ottenere il supporto e le risorse dell’azienda guidata da Satya Nadella.

«L’acceleratore metterà a disposizione mentorship, spazio di lavoro e una esperienza immersiva focalizzata sul lancio di aziende di calibro mondiale, con un occhio sul mercato globale»: le forti potenzialità del mercato dell’automazione domestica rappresentano la leva su cui si intende costruire le basi dell’acceleratore. Alle migliori startup saranno finanziati i primi passi, consentendo così un percorso accelerato verso lo sviluppo dell’idea e l’approdo sul mercato.

Occorre ricordare come a modo suo anche Microsoft fu una startup nel settore: il lancio di Windows Home Server rappresentò un unicum nel comparto. L’idea, arrivata in modo immaturo e con un certo anticipo sui tempi, non trovò però spazio: all’idea centralizzata di allora (pensata perlopiù per la condivisione delle risorse, ma possibile base centrale di controllo in ottica futura) si è contrapposto nel tempo un orizzonte “mesh” nel quale piccoli sensori delineano strutture modulari intelligenti e componibili. La casa domotica gira oggi attorno a nuovi paradigmi e Windows Home Server è fuori mercato ormai dal 2012. Il gruppo non sembra però voler cedere: crede nelle potenzialità dell’ambiente domestico, non vuol lasciare strada sgombra a Apple e Google, e l’idea di partire dalle startup può essere a modo suo un complemento ideale per le infrastrutture che l’azienda potrebbe presto o tardi proporre per organizzare la casa e le sue peculiarità.

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