Sony, il futuro tra tagli e smartwatch con e-paper

Sony ha deciso di operare tagli importanti su smartphone e televisioni per riportare in positivo il bilancio: il gruppo pensa ora agli smartwatch.
Sony ha deciso di operare tagli importanti su smartphone e televisioni per riportare in positivo il bilancio: il gruppo pensa ora agli smartwatch.

Tagli, anzitutto, perché attorno al mondo Sony occorre ricostruire la fiducia a partire dai bilanci. Dopo troppe trimestrali con il segno negativo, il gruppo intende cercare il rilancio partendo da un recupero dei profitti, anche a costo di sacrificare quote di mercato o di perdere alcuni dei treni sui quali ci si è lanciati negli anni passati. Scelte importanti, dunque, all’insegna di una strategia che sembra però fare finalmente chiarezza. E gli ambiti a pagarne pegno dovrebbero essere anzitutto due: tv e smartphone.

La fortuna attuale del gruppo si chiama PlayStation 4: anche la nuova edizione della console si sta rivelando un successo e gli introiti relativi regalano un appiglio a cui aggrapparsi. Sony ha deciso così di puntare sul miglioramento dei profitti, operando tagli trasversali che coinvolgono tutti i rami aziendali con minori performance. Televisioni e smartphone puntano dunque al segno positivo nonostante il mercato segni già uno slittamento verso il basso del 30%: minori introiti significherà in parallelo minori spese, cercando un punto di equilibrio che possa riportare in positivo il bilancio complessivo.

Il taglio della sponsorizzazione FIFA al termine del contratto attuale porterà ulteriori risorse in cassa e, al contempo, entro il prossimo triennio si punta ad incrementare in modo importante il business legato ai videogiochi. Il gruppo intende inoltre far fronte ad un impegno crescente nel mondo dei sensori di imaging, cavalcando così l’onda buona che ne sta spingendo le vendite presso gruppi terzi (Apple in primis).

Smartwatch e e-paper

Per stimolare la crescita futura del gruppo, Sony sta investendo nelle proprie stesse risorse regalando nuove opportunità ai propri dipendenti: considerandoli come autentiche fucine di idee, Sony intende ascoltare le idee provenienti dalla base curandone l’incubazione attraverso l’apposito Seed Acceleration Program. Idee proposte, idee valutate, idee finanziate: alcune di queste potrebbero diventare parte del futuro di Sony e gli autori potranno lavorarvi a tempo pieno con l’obiettivo di costruire un business plan nel giro di un semestre.

Tra le idee che potrebbero trovare strada, secondo Bloomberg v’è uno smartwatch basato sulla tecnologia e-paper: l’inchiostro elettronico consentirebbe una lunga durata delle batterie, nuove soluzioni estetiche e la possibilità di coinvolgere nel processo complessivo non soltanto il quadrante dell’orologio, ma anche il cinturino. Non sarebbe pertanto un dispositivo che va a sfidare faccia a faccia l’Apple Watch, quanto piuttosto un device che punta sul design e su interazioni di basso profilo.

Koji Kurata, un portavoce di Sony Japan, ha rifiutato di commentare le indiscrezioni trapelate nelle scorse ore ma, secondo le fonti, l’orologio e-paper sarà un banco di prova per la nuova divisione della compagnia. Il mercato degli smartwatch è infatti in netta crescita e destinato a espandersi del quintuplo entro i prossimi cinque anni. I consumatori sono ancora restii a comprarne un’unità poiché i modelli introdotti già sul mercato sono abbastanza ingombranti, costosi e pesanti, ma concentrandosi sul peculiare design con tecnologia e-paper Sony potrebbe riuscire a distinguersi dalle aziende rivali e, soprattutto, dagli orologi che servono unicamente come un secondo schermo per smartphone. Lo smartwatch basato su e-paper potrebbe dunque mostrare dati molto semplici quali notifiche, email, SMS e altri dati grezzi, fungendo da semplice complemento dello smartphone in uso e senza elementi di intelligenza aggiuntivi: mero compendio, insomma, invece di device standalone ad alto costo e con eccessive limitazioni sull’esperienza d’uso.

Come sottolineato da Bloomberg, la posta in gioco è più alta della semplice sfida con i principali competitor: «Un decennio di riduzione dei costi e di tagli di posti di lavoro ha inasprito la cultura di Sony sull’innovazione, una volta acclamata per prodotti come il Walkman e il televisore Triniton», pertanto con la ristrutturazione il gruppo tenterà di riprendersi la fama di azienda innovatrice che ancora si riverbera dal passato.

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