Microsoft e cloud: nuovo standard per la privacy

Microsoft ha aderito allo standard ISO/IEC 27018 che delinea precise regole per la gestione della privacy dei dati degli utenti salvati nei servizi cloud
Microsoft ha aderito allo standard ISO/IEC 27018 che delinea precise regole per la gestione della privacy dei dati degli utenti salvati nei servizi cloud

Microsoft ha annunciato di aver adottato un nuovo standard per la gestione dei dati salvati all’interno dei suoi servizi cloud che impegna l’azienda a proteggere la privacy degli utenti, a non usare i dati a fini pubblicitari ed ad informare l’utente qualora la società riceva richieste di natura legale per l’accesso ai suoi dati personali. Microsoft ha dunque deciso di adottare lo standard ISO/IEC 27018 ufficializzato lo scorso anno dall’International Organization for Standardization (ISO) e dall’International Electrotechnical Commission (IEC).

Uno standard che delinea un insieme di regole di sicurezza e di verifiche che devono essere attuate da un fornitore pubblico di servizi cloud. La casa di Redmond ha sottolineato che a seguito della verifica del British Standards Institute, Office 365, Dynamics CRM Online e Microsoft Azure rispettano già oggi i nuovi standard per la gestione della privacy dei servizi di cloud pubblico. Similmente, anche Microsoft Intune è stato verificato e certificato a seguito dei test effettuati dalla società Bureau Veritas. L’adesione di Microsoft al nuovo standard ISO/IEC 27018 è un passo molto importante soprattutto a seguito delle forti polemiche seguite allo scandalo NSA in cui molte aziende fornivano segretamente agli organi governativi l’accesso ai dati conservati sui loro server.

La casa di Redmond lancia dunque un’operazione trasparenza in cui garantisce ai suoi utenti la massima chiarezza su come saranno gestiti i loro dati salvati sul cloud. Inoltre, altro aspetto molto importante, la casa di Redmond si impegna a non condividere i dati degli utenti a fini pubblicitari. Una posizione importante in un’epoca in cui i dati degli utenti su internet sono utilizzati e condivisi forse con troppa disinvoltura.

Microsoft è dunque il primo grande provider cloud a scegliere di adottare questo standard e questo potrebbe spingere altre importanti azienda del settore a fare lo stesso portando un indubbio vantaggio a tutti gli utenti della rete che sempre di più si affidano ai servizi sulla nuvola per gestire i propri archivi.

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