Hands Omni: realtà virtuale e feedback aptico

Un guanto da indossare per restituire un feedback alle mani del giocatore: si chiama Hands Omni, periferica che unisce il gaming alla realtà virtuale.
Un guanto da indossare per restituire un feedback alle mani del giocatore: si chiama Hands Omni, periferica che unisce il gaming alla realtà virtuale.

Le tecnologie legate alla realtà virtuale hanno tutte le carte in regola per rappresentare una rivoluzione nell’ambito del gaming. Possono riuscire laddove il 3D ha fallito, proiettando il giocatore all’interno di qualsiasi ambientazione, ponendolo al centro di mondi fantastici e coinvolgenti. E se oltre alla vista e all’udito, anche il tatto fosse coinvolto dai titoli videoludici del futuro? Un team della RICE University ci ha pensato, giungendo alla realizzazione di Hands Omni.

Si tratta essenzialmente di un guanto, dunque un dispositivo indossabile, che in prossimità delle dita integra alcune piccole camere d’aria, gonfiate all’occorrenza. Un sistema di questo tipo torna utile per restituire un feedback aptico alle mani dell’utente, simulando la sensazione di toccare un vero e proprio oggetto. Si pensi ad esempio ad un’avventura in cui ci si trova ad impugnare un’arma, oppure alla sensazione di sfiorare il manto di un animale. Calibrando con precisione il flusso dell’aria e sincronizzandolo perfettamente con le immagini proiettate dal visore, sarà possibile far sentire il giocatore letteralmente al centro della situazione vissuta in modo virtuale.

Il prototipo messo a punto finora non necessita di cavi o alimentazione esterna. Le piccole camere d’aria funzionano in modo del tutto indipendente l’una dall’altra, tranne che nel caso di quelle relative ad anulare e mignolo, gonfiate e sgonfiate contemporaneamente. Il peso complessivo di Hands Omni è di 340 grammi e il dispositivo può essere indossato anche per sessioni di gioco piuttosto lunghe. Al momento non è dato a sapere se la tecnologia verrà un giorno commercializzata sotto forma di periferica per il gaming, ma si tratta senz’altro di un concept interessante e dalle notevoli potenzialità. Con un po’ di fantasia è possibile immaginarne l’impiego anche in altri ambiti, ad esempio per le simulazioni d interventi d’emergenza o per addestrare il personale a riparazioni particolarmente di macchinari o componenti particolarmente delicati.

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