Con Ford e Webnews: la mia storia sullo Startupbus

L'esperienza di Arianna Tripodi, selezionata da Ford e Webnews per raccontare l'esperienza dei partecipanti italiani allo StartupBus 2015.
L'esperienza di Arianna Tripodi, selezionata da Ford e Webnews per raccontare l'esperienza dei partecipanti italiani allo StartupBus 2015.

Mi hanno definita come una “storia dentro la storia” e, se devo dire la verità, ne sono lusingata.

La mia esperienza nasce come una sfida, stufa della domanda “Cosa vuoi fare da grande?” a maggio 2015 ho deciso: voglio fare la Social Media Manager! Un blog aperto, molti articoli letti e la convinzione che questa volta avrei concretizzato la mia passione. Determinata contatto un blogger che spesso nella mia carriera da utente web mi è capitato di incrociare. Disponibile e volenteroso di aiutarmi mi comunica che a giugno ci sarà la Social Media Week a Roma, un evento dedicato ai Social Network e alla valorizzazione personale e aziendale sul web.

L’8 giugno parto. L’evento dura cinque giorni e consiste in un susseguirsi di seminari teorici in cui aziende, agenzie di comunicazione e blogger si raccontano e danno consigli su come creare valore sul web. Avidamente mi registro a tutti gli oltre cinquanta seminari in programma, anche quando gli orari si accavallano e il tempo funge da ostacolo per poter apprendere tutto il possibile.

Mentre partecipo a uno di questi seminari mi arriva una mail, oggetto: “Ford Social Lab”. Il testo della mail mi comunica che essendomi registrata all’evento l’indomani potrò parteciparvi, in caso rinunciassi devo mandare una mail di disdetta poiché i posti sono limitati. Prima domanda che mi sorge spontanea e che subito rivolgo al mio vicino: “Cos’è questo Ford Social Lab?”. Poiché neanche il mio collega sa di cosa tratta il seminario, furbescamente mi appresto a guardarne il programma. Risultato: “Il programma è ancora da definire”.

Un po’ delusa anche se incuriosita decido di non andare, non so di cosa si tratta e sicuramente ci saranno altri seminari a cui poter partecipare. Il giorno seguente noto che ho due ore buche, proprio le ore coincidenti a quelle del seminario, la mail di disdetta non l’ho inviata. Partecipo.

Arrivata all’appuntamento mi rendo subito conto che è diverso dai precedenti, ci sono una ventina di ragazzi seduti attorno a un tavolo e nessun relatore che racconti la sua esperienza. Dopo pochi minuti di attesa l’annuncio: “Non è un seminario teorico, è pratico, dovete fare un lavoro per noi”. Immediatamente cerco la via di fuga più vicina per scappare senza essere notata ma l’unica soluzione sarebbe strisciare fino alla porta.

“Sono venuta per imparare, non sono come gli altri, non so fare nulla!” – penso – comunque decido di ascoltare mentre la mia vicina, non so come, si è già defilata. Mi avrà letto nel pensiero. Con mia grande sorpresa dicono che il progetto consiste in un testo che deve rispondere alla domanda “Come immagini l’auto del futuro?” e affrontare i temi dell’automotive, del futuro e dell’innovazione. Il redattore migliore riceverà una bella sorpresa. Sorpresa? Cosa c’è di più bello delle sorprese? O la và o la spacca.

Mi butto, scrivo. Dopo un’ora di alienazione consegno, sono tra le prime così vado via fantasticando sulla mia vittoria, come solo i migliori sognatori sanno fare.

Qualche settimana dopo mi arriva una mail: sono stata la best performer, la mia avventura inizia, salirò sullo Startupbus 2015.

“Spesso s’incontra il proprio destino nella via che s’era presa per evitarlo.” (Jean de La Fontaine)

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