Enel Open Fiber porterà la fibra agli italiani

Enel Open Fiber è la newco di Enel che si occuperà di realizzare la nuova infrastruttura che porterà la fibra ottica nelle case degli italiani
Enel Open Fiber è la newco di Enel che si occuperà di realizzare la nuova infrastruttura che porterà la fibra ottica nelle case degli italiani

Enel Open Fiber“, questo è il nome scelto da Enel per la sua nuova newco che avrà l’obiettivo di portare la fibra ottica in tutte le case degli italiani. L’annuncio arriva direttamente dall’amministratore delegato del gruppo energetico, Francesco Starace, durante un’intervista con La Stampa. La struttura societaria della nuova newco sarà definita probabilmente a gennaio ma Enel dovrebbe seguire il modello “Terna”.

L’amministratore delegato di Enel ha ribadito alcuni punti fondamentali dell’operazione tra cui la completa apertura dell’azienda a collaborare con tutti gli operatori italiani, Telecom Italia inclusa e proprio per questo l’azienda ha aperto canali di dialogo con tutti. Sarà, dunque, una società con una governance aperta e senza vincoli particolari: neppure quello del mantenimento del controllo da parte di Enel. Francesco Starace ha anche messo nero su bianco un po’ di numeri degli investimenti necessari per portare la fibra sin dentro alle case degli italiani. Per l’amministratore delegato di Enel, la piano di cablatura nazione prevederebbe un’investimento compreso tra i 10 ed i 12 miliardi di euro, sempre, ovviamente che sia solo Enel l’unico player interessato a portare la fibra nelle case degli italiani.

In ogni caso, parte della cifra sarà coperta da fondi messi a disposizione dal Governo e da capitali privati. Francesco Starace ha anche ribadito per l’ennesima volta che Enel non intende diventare operatore ma offrire in affitto solamente l’accesso alla rete in fibra ottica che sarà realizzata sfruttando le attuali infrastrutture della società elettrica e la posa dei nuovi contatori nelle case degli italiani.

Ovviamente, Enel, trattandosi di una società privata, intende comunque portare a casa un guadagno dall’operazione grazie agli affitti che gli operatori pagheranno per l’accesso alla rete. Maggiori dettagli arriveranno quindi nei primi mesi del 2016, ma il prossimo anno sarà davvero crucciale per lo sviluppo della banda larga italiana.

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