Quadriennale d'arte: Roma riparte dal Web

La Quadriennale d'Arte torna a Roma e vuole i giovani: per raccontarsi ha scelti il Web e i The Jackal, individuando in essi il giusto canale comunicativo.
La Quadriennale d'Arte torna a Roma e vuole i giovani: per raccontarsi ha scelti il Web e i The Jackal, individuando in essi il giusto canale comunicativo.

Dopo otto anni torna a Roma la Quadriennale d’Arte (Q’16), una mostra dedicata all’arte contemporanea italiana e alle sue espressioni più interessanti dopo il Duemila. Qualche numero ne fa capire l’importanza: 16 edizioni, 20.000 visitatori nella passata edizione, 150 opere in esposizione.

Dal 13 ottobre 2016 all’8 gennaio 2017 sarà il Palazzo delle Esposizioni di Via Nazionale ad ospitare l’evento, che quest’anno non può prescindere dal Web per la sua promozione. In particolare, per avvicinare i giovani alla Quadriennale, è stata stretta una partnership con Eni che ha permesso di lanciare un’iniziativa innovativa: vivilpresente.eni.com. Un sito, per parlare sul Web, per parlare ai più giovani: una scelta di campo precisa, affinché il richiamo dell’arte non debba rimanere confinato in un museo e possa anzi cercare nuove forme espressive con cui raccontare, raccontarsi e farsi ascoltare. Il tutto con una azienda che con l’arte ha già portato avanti altri impegni in tempi recenti: il cane a sei zampe ha già firmato l’inaugurazione di Camera, Centro Italiano per la Fotografia di Torino.

Sul sito i giovani tra i 16 e i 25 anni potranno avvicinarsi in modo ludico e creativo all’arte contemporanea. Ludico perché i ragazzi potranno mettersi alla prova con un gioco online che permette proprio di testare le proprie conoscenze di storia dell’arte e di vincere ingressi gratuiti in quadriennale; creativo perché tutti i ragazzi potranno diventare creatori di video che prendono spunto proprio dalle opere d’arte viste in Quadriennale. La gamification applicata all’arte, insomma: il gioco abbassa le resistenze e riduce le barriere, avvicina le parti e abilita un dialogo altrimenti complesso.

Impara l’arte e mettila sul Web

Un breve video permetterà a chiunque di esprimere il proprio spirito critico su un’opera d’arte. Una giuria valuterà i video arrivati il migliore tra quelli caricati su vivilpresente.eni.com darà la possibilità al proprio creatore di prendere parte al prossimo cortometraggio dei The Jackal, ricoprendo una figura a propria scelta (regista, sceneggiatore, attore, segretario di produzione etc.).

The Jackal per la Quadriennale d'Arte 2016

The Jackal per la Quadriennale d’Arte 2016

E proprio il duo comico di Youtuber, reso famoso dalla parodia di Gomorra, ha preso parte a sorpresa questa mattina all’evento di presentazione del concorso presso il liceo Mamiani di Roma. Ciro e Simone di The Jackal hanno mostrato il divertente video pensato per vivilpresente e hanno raccontato la genesi del proprio sodalizio creativo, risalente proprio ai banchi di scuola quando da giovanissimi scoprirono la passione per il cinema realizzando le prime parodie.

Oltre alla campagna online con The Jackal, Eni sarà presente anche fisicamente all’interno del Palazzo delle Esposizioni con un’installazione dedicata all’innovazione nel settore delle energie rinnovabili e in particolare ai concentratori solari luminescenti (LSC – Luminescent Solar Concentrators), risultato del lavoro del Centro Ricerche Eni per le Energie Rinnovabili e l’Ambiente di Novara.

L’installazione però non rimarrà “statica” e anzi si trasformerà ogni sabato dalle 14 alle 20 e ogni primo mercoledì del mese in un info point interattivo in cui giovani storici dell’arte e restauratori accoglieranno i visitatori per illustrare le modalità e le finalità del progetto “Vivi il Presente” e per accompagnarli nel percorso della mostra.

Nel momento in cui l’arte vuole i giovani, ha il dovere e la responsabilità di cambiare il proprio storytelling. Per farlo occorre utilizzare canali efficaci, sfruttando Web e Youtuber affinché l’appello venga ascoltato. L’esperimento ha dunque grande prestigio ed il merito innegabile di avventurarsi laddove spesso l’arte ha fallito: cambiare il modo di raccontarsi per fare in modo che messaggi di grandissimo valore non vadano perduti in canali e codici comunicativi non più in grado di raccogliere l’attenzione degli utenti.

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