Twitter, in test una soluzione contro le fake news

Twitter starebbe lavorando ad una soluzione per individuare più facilmente le fake news e gli abusi all'interno della piattaforma.
Twitter starebbe lavorando ad una soluzione per individuare più facilmente le fake news e gli abusi all'interno della piattaforma.

Il Washington Post riporta che Twitter starebbe valutando la possibilità di aggiungere una funzionalità che consentirebbe agli utenti di contrassegnare tweet che contengono informazioni fuorvianti, false o dannose, secondo due persone che sono vicine ai vertici della società. La nuova funzionalità, che è ancora in una fase di test e che non può essere ancora rilasciata, fa parte della battaglia della società contro gli abusi perpetrati all’interno della sua piattaforma.

Secondo le fonti interne a Twitter, la nuova funzione potrebbe essere inclusa in una piccola tab visualizzata all’interno di un menu a discesa accanto ai tweet. Nel corso degli ultimi mesi, Twitter è stato afflitto da numerosi problemi, come ad esempio i falsi account che diffondono messaggi automatici e false storie. Gli estremisti utilizzano il servizio come strumento di reclutamento e i troll per offendere donne e minoranze etniche. Questi problemi di lunga data sono diventati più urgenti dopo le elezioni presidenziali americane, quando i critici ed i ricercatori hanno puntato il dito contro l’effetto negativo che i social network hanno avuto sul dibattito pubblico.

Due terzi degli adulti americani dicono che le notizie fatte diffuse sui social media hanno causato molta confusione sui fatti e sugli eventi pubblici, secondo un sondaggio condotto da Pew Research Center. Twitter Audit ha scoperto che il 59% dei seguaci del Presidente Trump sono bot o falsi account, mentre quelli di Hillary Clinton sono per il 66% bot.

Twitter starebbe lavorando anche con il machine learning come un modo per combattere la diffusione delle notizie false. Lo sforzo di Twitter è simile a quello che stanno portando avanti atre grandi aziende di Internet come Google e Facebook. Tutte le società, infatti, stanno implementando soluzioni sempre più avanzate per frenare i fenomeni di hate spech e quelli legati alla propaganda terroristica.

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