Apple si schiera a favore della net neutrality

Con qualche settimana di ritardo rispetto ai competitor, anche Apple si è schierata in favore della net neutrality, chiedendo protezione alla FCC.
Con qualche settimana di ritardo rispetto ai competitor, anche Apple si è schierata in favore della net neutrality, chiedendo protezione alla FCC.

Apple ha finalmente deciso di scendere in campo in favore della net neutrality negli Stati Uniti, seppur con qualche ritardo rispetto agli altri big dell’universo high-tech statunitense. La vicenda tiene banco Oltreoceano ormai da diversi mesi, in particolare dopo il cambio al vertice della FCC conseguente all’elezione del Presidente Donald Trump. La Federal Communications Commission, infatti, starebbe pensando di rendere più deboli le normative sulla net neutrality volute dalla precedente amministrazione Obama, un fatto che ha alimentato le proteste sia delle principali società tecnologiche statunitensi che da grandi gruppi di pressione fra i cittadini.

Con qualche settimana di ritardo rispetto ai competitor, e nell’ultimo giorno disponibile per sottoporre un formale parere alla FCC, Apple ha deciso di sposare la protezione della net neutrality, chiedendo esplicitamente che ai fornitori di connettività non venga permesso di interferire con il traffico web, predisponendo percorsi prioritari, nonché bloccando o limitando alcuni servizi.

Sebbene il gruppo di Cupertino non sia sceso esplicitamente sul piano politico, la società si è rivolta al presidente Ajit Pai affinché nessuna azione venga intrapresa rispetto all’attuale normativa, a meno che alternative legali non offrano uguale o addirittura maggiore protezione.

I fornitori di connettività non dovrebbero bloccare, limitare o discriminare tra siti e servizi legali. Tutt’altro che nuovo, questo è stato per oltre un decennio un principio fondamentale dell’approccio di FCC verso la net neutrality. I fornitori di beni e servizi online devono avere certezza di poter essere in grado di raggiungere i loro clienti, senza interferenze dai provider. […] Rimuovere l’attuale divieto sugli accordi a pagamento relativi alla priorità del traffico potrebbe permettere ai provider di favorire la trasmissione di un contenuto o di un servizio di un produttore – o il contenuto online o il servizio dello stesso provider di connettività – rispetto ad altri, fondamentalmente alterando Internet così come lo conosciamo. Il tutto a detrimento dei consumatori, della concorrenza e dell’innovazione.

Al momento, non è dato sapere se le proteste degli ultimi mesi possano aver sortito l’effetto sperato, convincendo la FCC a tornare sui propri passi, ma Apple comunica come sia disponibile a vagliare soluzioni legali alternative, purché la net neutrality rimanga centrale:

Apple rimane aperta a fonti alternative di autorità legale, ma solo se verrà assicura una forte, esecutiva e sostenibile protezione, come quella già in vigore oggi.

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