Così realtà virtuale e 5G cambieranno la vita

Da uno studio Ericsson emerge come la fusione tra vita reale e digitale sembri molto più vicina del previsto grazie alla realtà virtuale, ma servirà il 5G.
Da uno studio Ericsson emerge come la fusione tra vita reale e digitale sembri molto più vicina del previsto grazie alla realtà virtuale, ma servirà il 5G.

6 consumatori italiani su 10 ritengono che presto innovazioni quali realtà virtuale e realtà aumentata modificheranno profondamente la nostra quotidianità in sei ambiti, quello dei media, della formazione, lavoro, interazioni sociali, turismo e retail. Non si parla di un futuro troppo lontano, anzi, ma per assistere a tale cambiamento sarà necessario un miglioramento dei tempi di risposta delle reti e in tal senso la connettività 5G potrà giocare un ruolo chiave per la diffusione di massa di tali tecnologie.

È quanto emerso a seguito del nuovo studio Merged Reality condotto dal ConsumerLab di Ericsson su un campione di 9.200 persone di otto Paesi del globo (Francia, Germania, Italia, Giappone, Corea del Sud, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti d’America) che stanno già sperimentando i visori per la realtà virtuale e che pensano di provarne uno nel prossimo futuro. Al momento, sono pochi i consumatori ad aver familiarità con la realtà virtuale, ma secondo le aspettative comuni degli early adopter realtà virtuale (VR) e realtà aumentata (AR) potrebbero essere nei prossimi anni le protagoniste di una nuova rivoluzione tecnologica in cui sarà possibile passare dal mondo reale, quello fisico, a mondi virtuali senza alcuno sforzo e vivere in una realtà in cui non vi sarà più differenza tra esperienze reali ed esperienze virtuali.

In particolare, ci si aspetta che realtà virtuale e realtà aumentata impatteranno soprattutto su alcuni settori quali media, formazione, lavoro, interazioni sociali, turismo e retail.

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L’integrazione di VR e AR nella vita quotidiana significa che il modo in cui si vive, il lavoro e l’uso dei media anche come fonti di informazione potrebbero cambiare profondamente.

La trasformazione è già in atto nel settore media. Infatti, secondo quanto emerso, i consumatori si aspettano che nel giro di un solo anno la visione dei contenuti tramite schermi virtuali sostituirà quella attuale su smartphone (per il 54% del campione), nelle sale cinematografiche (48%), con i televisori in alta definizione (47%), monitor, personal computer e portatili. Il 25% si aspetta di poter guardare film su uno schermo virtuale entro un anno mentre il 56% ritiene che la partecipazione a concerti di musica interattiva ed eventi in realtà virtuale sarà una tendenza comune entro tre anni.

Non solo intrattenimento: ci si aspetta che la realtà virtuale trasformerà profondamente le modalità di insegnamento e apprendimento nelle scuole, mediante l’utilizzo di spazi virtuali all’interno delle aule degli istituti scolastici. Nel mondo del lavoro, si pensa che anche gli uffici saranno sostituiti dagli spazi virtuali, offrendo così un modo più comodo per operare da remoto anche quando vi è la necessità di confrontarsi faccia a faccia con manager e colleghi e partecipare alle riunioni senza doversi recare fisicamente in ufficio. Rivoluzioni non da poco. Trasformazioni in vista anche nel segmento del turismo, dove VR e AR introdurranno a tutti novità quali l’esplorazione delle destinazioni di viaggio tramite mappe in realtà aumentata e i viaggi virtuali insieme ad altre persone, anche sconosciute.

Anche se la trasformazione è già iniziata, vi sono tuttavia degli importanti fattori che attualmente ostacolano la diffusione della realtà virtuale a una più larga fetta di consumatori e che, di conseguenza, la rendono ancora un fenomeno di nicchia. Si tratta nello specifico del costo dei dispositivi VR ancora troppo alto; visori eccessivamente ingombranti, poco comodi da indossare e da portare con sé; alto consumo della batteria dello smartphone da abbinare al sensore e la scarsa disponibilità di contenuti in realtà virtuale, oggi prevalentemente relegati ai settori del gaming e dell’entertainment.

Un ruolo chiave affinché tale trasformazione avvenga davvero dovrebbe svolgerlo la tecnologia 5G. Infatti, ci si aspetta che tale tipo di connettività migliori la fruizione della realtà virtuale fornendo una rete talmente stabile, veloce ed efficiente da consentire un’esperienza d’uso accettabile e un’autonomia della batteria migliore. Da non sottovalutare inoltre che si pensa che il 5G riesca a diminuire la sensazione di nausea che in tantissimi avvertono fruendo della realtà virtuale. La bassa latenza è cruciale nell’esperienza offerta dalla VR, in quanto è incredibilmente difficile non avvertire un senso di frustrazione se vi sono ritardi nella visione delle immagini, nelle risposte e nelle reazioni.

In Italia stanno finalmente partendo i test per portare la connettività 5G anche nel nostro Paese. In particolare, Ericsson sta investendo appieno in ricerca e sviluppo di tale tecnologia, anche grazie a partnership siglate con 36 operatori di tutto il globo. Sembra dunque ormai solo una questione di tempo affinché si assista a una nuova rivoluzione tecnologica che, dopo il Web, potrebbe trasformare del tutto il modo in cui viviamo con una fusione tra vita reale e vita digitale che aprirebbe a scenari davvero peculiari.

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