Un incidente spiega il bisogno di guida autonoma

Nell'attuale contesto della mobilità, il punto debole e più vulnerabile in termini di sicurezza è senza alcun dubbio rappresentato dal fattore umano.
Nell'attuale contesto della mobilità, il punto debole e più vulnerabile in termini di sicurezza è senza alcun dubbio rappresentato dal fattore umano.

Nei giorni scorsi la startup francese NAVYA ha portato sulle strade di Las Vegas un autobus a guida autonoma e spinto da un motore 100% elettrico. Sono state sufficienti un paio d’ore per capire come, nell’attuale contesto della mobilità, il punto debole in termini di sicurezza sia rappresentato dal comportamento spesso poco attento e poco responsabile dell’essere umano.

Il bus è infatti stato coinvolto in un incidente, ma non per sua colpa. Fermatosi correttamente in prossimità di uno stop, è stato tamponato da un camion che lo seguiva nella stessa direzione. Fortunatamente non ci sono state conseguenze per i 15 passeggeri a bordo e nemmeno l’autista del mezzo pesante ha riportato alcun infortunio, rimediando però una sanzione per l’accaduto. Le autorità locali parlano di danni di lieve entità al mezzo colpito, in particolare la piegatura di un paraurti. Così Jace Radke, Public Information Officer della città, commenta la vicenda ai microfoni della BBC.

L’autobus ha fatto ciò che doveva, fermandosi. Sfortunatamente l’elemento umano, l’autista del camion, non ha fatto altrettanto.

L’obiettivo primo delle self-driving car e più in generale della guida autonoma è quello di migliorare la sicurezza sulle strade. I numeri sono impietosi: stando ai dati ufficiali della National Highway Traffic Safety Administration, solo nel territorio degli Stati Uniti nel 2016 sono state registrate 37.461 vittime a causa di sinistri. Come se un’intera città ogni anno venisse inghiottita. Quanto accaduto al bus di NAVYA è la dimostrazione concreta di come la tecnologia potrà contribuire a ridurre il fenomeno.

Servirà però ancora qualche anno perché componenti hardware e sistemi software possano essere perfezionati e collaudati a dovere, per poi debuttare dapprima sotto forma di servizi per il trasporto pubblico come il ride sharing, poi anche con la vendita al privato di veicoli in grado di muoversi da soli. Giocheranno un ruolo importante anche le autorità, dal punto di vista normativo, chiamate a una necessaria revisione del codice stradale.

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