Facebook, annunci di lavoro solo per i giovani?

Un'inchiesta di ProPublica evidenzierebbe come molte aziende utilizzano Facebook per pubblicare annunci di lavoro solo per i più giovani.
Un'inchiesta di ProPublica evidenzierebbe come molte aziende utilizzano Facebook per pubblicare annunci di lavoro solo per i più giovani.

Una nuova inchiesta condotta da ProPubblica e dal New York Times metterebbe nuovamente in cattiva luce Facebook. Secondo questa nuova inchiesta, decine di aziende utilizzerebbero il social network per pubblicizzare annunci di lavoro che sarebbero visti solamente da precise fasce d’età, le più giovani, escludendo le persone più anziane. Per esempio, poche settimane fa, Verizon aveva messo un annuncio su Facebook che mostrava una giovane donna sorridente seduta vicino ad un computer con la promessa di una carriera futura molto gratificante.

Il messaggio pubblicitario era stato, però, tarato per essere visibile solo dagli utenti con un’età compresa tra i 25 e i 36 anni che vivono vicino o che hanno di recente visitato la capitale della nazione e che hanno dimostrato interesse per la finanza. Questo significa che per la maggior parte degli utenti di Facebook, questo annuncio di lavoro non esisteva affatto essendo stato creato per una specifica nicchia di utenti. Questo è solo un esempio di annunci di lavoro mirati che ProPubblica e il New York Times avrebbero scoperto all’interno del social network. Una prassi utilizzata anche da big come Amazon, Goldman Sachs e tanti altri.

La capacità per gli inserzionisti di poter inoculare un messaggio ad un preciso target di utenti è una delle caratteristiche principali di Facebook, ma relativamente agli annunci di lavoro, questa tendenza sembra stare sollevando molti dubbi e perplessità.

Diversi esperti, infatti, mettono in dubbio questa pratica che andrebbe contro l’Age Discrimination in Employment Act del 1967 che vieta di discriminare i lavoratori sopra i 40 anni. Una pratica, dunque, illegale e discriminatoria.

Facebook, però, è intervenuto immediatamente, difendendo questa prassi e spiegando che queste pubblicità mirate semplicemente aiutano le persone di tutte le età a trovare un lavoro. Gli annunci di lavoro, infatti, non sono limitati solamente a persone giovani ma possono essere pensati per raggiungere anche le sole persone anziane. Una prassi non certamente differente da quella utilizzata anche altrove, per esempio nelle riviste dove sono pubblicizzati annunci di lavoro destinati solamente ai più giovani o alle persone più anziane.

Facebook, dunque, respinge con decisione al mittente le accuse. Questo nuovo report, comunque, arriva in un momento in cui le azioni non regolamentate delle grandi aziende del web sono tenute maggiormente sotto controllo da parte delle autorità che stanno vagliando la possibilità di porre dei precisi paletti alle loro attività.

Facebook, comunque, non sarebbe l’unica azienda a proporre pratiche analoghe. Il report ha evidenziato che anche Google e LinkedIN permettono una scelta simile, sebbene il social network di Microsoft abbia detto a ProPublica che modificherà il suo sistema di targeting degli annunci.

Queste pratiche, però, hanno iniziato ad infastidire anche i lavoratori. Una class action, infatti, è stata formalizzata proprio contro le pratiche discriminatorie degli annunci di lavoro su Facebook.

A seguito delle rivelazioni di questo report, alcune aziende come Amazon hanno detto che modificheranno le loro strategie di reclutamento, mentre altre, invece, hanno difeso strenuamente questa pratica.

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