AGCOM, il modem deve essere libero

Per AGCOM gli operatori non possono imporre i loro modem; i consumatori devono poter scegliere la soluzione più adatta alle loro esigenze.
Per AGCOM gli operatori non possono imporre i loro modem; i consumatori devono poter scegliere la soluzione più adatta alle loro esigenze.

I consumatori devono avere la facoltà di poter scegliere il modem che preferiscono. Questa è in sintesi la posizione dell’AGCOM sulla spinosa questione della libertà di scelta del modem all’interno degli abbonamenti di rete fissa che tiene banco da alcuni mesi. Come noto, gli operatori spesso e volentieri impongono ai loro clienti l’obbligo di utilizzare i loro modem come condizione imprescindibile per poter accedere a determinati abbonamenti Internet.

Per l’Autorità, i consumatori devono, invece, avere la possibilità non solo di optare per la soluzione offerta dall’operatore ma anche di prendere una seconda via utilizzando un dispositivo in loro possesso. Proprio per questo, AGCOM avvierà un’indagine sulle pratiche commerciali delle società di telefonia che spesso impongono ai loro clienti l’utilizzo di un loro modem. L’Autorità indagherà anche sulle altre “restrizioni contrattuali” riguardanti la libertà di scelta degli apparati. In buona sostanza, l’AGCOM intende porre in esecuzione anche in Italia quanto previsto dal Regolamento Ue (2015/2120) che specifica che sia il consumatore a poter scegliere quale terminale utilizzare, in virtù della neutralità della rete.

Tuttavia, per arrivare a poter attuare il regolamento europeo, AGCOM dovrà procedere a tappe. Prima di tutto, l’Autorità lancerà una consultazione pubblica per sentire le posizioni di tutti quanti, dagli operatori sino ai consumatori finali. Solo successivamente l’Autorità potrà scrivere il suo provvedimento.

Antonio Nicita, commissario AGCOM, ha precisato che le società hanno il diritto di proporre ai loro clienti un pacchetto completo comprensivo di modem, soluzione utile sopratutto quando i clienti non possiedono particolari nozioni tecniche.

Tuttavia, secondo l’Autorità, gli operatori non possono obbligare i clienti ad adottare i loro apparati per poter disporre della soluzione di connettività offerta. In secondo luogo non possono addebitare costi capestro su chi non vuole adottare il modem e non possono negare l’accesso a particolari servizi solo perchè i clienti si rifiutano di accettare il modem. Infine, eventuali restrizioni devono essere comunicate direttamente sul contratto.

I clienti, siano essi privati che aziende, devono infatti avere la possibilità di poter optare per soluzioni più adatte alle loro esigenze, magari molto più sofisticate di quelle offerte dall’operatore.

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