WhatsApp non condividerà i dati con Facebook

Secondo l'autorità del Regno Unito, WhatsApp non ha condiviso i dati degli utenti con Facebook e non lo farà fino all'entrata in vigore della GPDR.
Secondo l'autorità del Regno Unito, WhatsApp non ha condiviso i dati degli utenti con Facebook e non lo farà fino all'entrata in vigore della GPDR.

ICO (Information Commissioner’s Office), l’autorità che si occupa della protezione dei dati personali dei cittadini britannici, ha concluso l’indagine avviata ad agosto 2016 in relazione alla condivisione dei dati degli utenti. WhatsApp non verrà multata perché ha promesso di non condividere i dati con Facebook, almeno fino all’entrata in vigore della GPDR (General Data Protection Regulation).

Lo scontro tra l’azienda di Menlo Park e le varie authority europee è iniziato a fine agosto 2016, quando WhatsApp ha modificato la policy sulla privacy per condividere con il social network alcune informazioni personali degli utenti, tra cui nome, numero di telefono e stato online. Questi dati dovevano essere utilizzati per migliorare i sistemi anti-spam e visualizzare inserzioni pubblicitarie personalizzate. Tra le critiche mosse nei confronti di WhatsApp c’erano la poca trasparenza e la ristretta finestra temporale (30 giorni) entro la quale l’utente poteva negare il consenso.

In base a quanto rilevato dall’ICO, WhatsApp non ha tuttavia condiviso nessun dato con Facebook (in effetti, tale pratica era stata sospesa pochi mesi dopo). Facebook è stato usato solo come “data processor“, ovvero come servizio di supporto a WhatsApp (il servizio di messaggistica sfrutta i server di Facebook). Tale pratica non comporta quindi nessun problema per la privacy, se vengono rispettate le leggi in vigore.

WhatsApp ha inoltre sottoscritto una “promessa”, in base alla quale le informazioni degli utenti non verranno condivisi con Facebook. Ciò avverrà eventualmente nel rispetto del Regolamento generale sulla protezione dei dati che entrerà in vigore dal 28 maggio 2018. In quell’occasione, l’azienda dovrà modificare i termini d’uso del servizio e la policy sulla privacy per rispettare la nuova legislazione.

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