Amazon Prime: l'aumento non è uguale per tutti

Sebbene l'aumento annunciato da Amazon per gli utenti Prime sia identico per tutti, peserà in modo molto differente sui vari profili d'utenza interessati.
Sebbene l'aumento annunciato da Amazon per gli utenti Prime sia identico per tutti, peserà in modo molto differente sui vari profili d'utenza interessati.

Amazon ha praticamente raddoppiato il prezzo del servizio Amazon Prime (+80% annui, dai 19,90 euro odierni ai 36 euro in vigore entro poche settimane). La notizia pesa però in modo estremamente differente sui diversi utenti poiché il costo, dovuto a cadenza annuale, riflette anzitutto le abitudini d’uso degli utenti fin qui fidelizzati sul marketplace.

Il ragionamento in termini percentuali lascia infatti il tempo che trova, poiché riflette più che altro il punto di vista dell’azienda (la quale, dopo una lunga fase di coinvolgimento iniziale, cercherà ora progressivamente l’ottimizzazione dei margini); il ragionamento va invece formulato sulla cifra in sé, spalmandola sul numero di operazioni che si è soliti registrare su Amazon in un anno, per poi valutare l’opportunità o meno di un rinnovo o di un nuovo abbonamento.

Amazon Prime: una facile valutazione

Il calcolo è facile da farsi. Dato un costo medio per spedizione pari a 6 euro circa, il semplice vantaggio economico dell’abbonamento ad Amazon Prime è oggi raggiunto con sole 6 spedizioni annue. In precedenza la soglia di equivalenza tra costi e benefici (sempre e solo considerando l’aspetto economico) era raggiunta al terzo acquisto. Partendo da questa valutazione, è facile comprendere per ognuno se Amazon Prime sia un’offerta vantaggiosa o meno: è sufficiente scorrere gli ordini effettuati durante l’ultima annata, fare un semplice calcolo aritmetico e la proiezione è presto risolta.

Chi già è cliente, sa tuttavia che sulla bilancia vada messo altresì un aspetto ulteriore: le spedizioni rapide e gratuite trasformano in modo radicale il modo in cui si approccia il marketplace, che non diventa soltanto un luogo per gli acquisti “extra”, ma anche un riferimento per il quotidiano, per l’urgenza, per l’impellenza di avere un prodotto sapendo che cercarlo in un negozio fisico imporrebbe tempi e costi non indifferenti.

Questa è la vera discriminante, quella che Amazon sicuramente conosce bene: la fedeltà dell’utente non sarà incrinata da una questione economica (chi fa abitualmente acquisti, ben sa quanto poco possa incidere un aumento di qualche euro all’anno), perché il vero valore aggiunto sono la velocità e l’affidabilità del meccanismo che intercorre tra il click sullo schermo e il dito del corriere espresso sul campanello.

Il paracadute dell’abbonamento mensile

Gli utenti che acquistano abitualmente su Amazon nella maggior parte dei casi non avrà dubbi: butterà giù il boccone amaro dell’aumento (peraltro da tempo prevedibile) e molto probabilmente rinnoverà la propria fiducia nel marketplace. Discorso differente vale per quanti usano Amazon come una opportunità circostanziale, come alternativa sporadica all’acquisto tradizionale: per questi ultimi può aver senso, al netto di eventuali urgenze, l’accumulo degli ordini su specifiche mensilità per poter sfruttare al meglio il costo dell’abbonamento mensile (4.99 euro) che Amazon ha introdotto nel listino Prime.

Ma ne vale davvero la pena? L’abbonamento mensile può essere un paracadute per coloro i quali pongono stretta attenzione sul lato economico del servizio, evitando così di perdere completamente il contatto con utenti particolarmente sensibili all’aumento annunciato. L’aumento del costo estende una forbice entro cui va a specchiarsi una vasta fetta di utenti, i quali in queste ore dovranno valutare quanto valga davvero il proprio rapporto con Amazon e se abbia senso spezzettarlo in rate mensili e continuità sincopata. Con un occhio all’estero, magari: oltre confine il servizio è da tempo ben più caro, fotografando probabilmente uno stato di salute dell’ecommerce differente (in Francia il medesimo servizio è già oggi a quota 49 euro annui).

Amazon Prime, cosa c’è nel pacchetto

La valutazione dovrebbe inoltre estendersi a tutto ciò che è compreso all’interno del pacchetto Amazon Prime. L’offerta infatti non prevede soltanto un accesso privilegiato alle spedizioni (in molti casi disponibili entro sole 24 ore ed a titolo del tutto gratuito), ma anche un ventaglio di servizi ulteriori che vanno tenuti in considerazione all’atto della stipula dell’abbonamento.

Non sempre tali servizi sono adeguatamente conosciuti o apprezzati: se l’apprezzamento è qualcosa che va delegato al giudizio dei singoli, la conoscenza è invece d’obbligo nel momento in cui l’aumento del costo di Amazon Prime costringerà ad una scelta gli utenti già abbonati e quelli interessati ad accedervi.

Nello specifico, l’abbonamento a Prime consente di accedere ai seguenti servizi:

  • Amazon Prime Video, con film e serie tv in streaming gratuito;
  • Audible gratis per 90 giorni, per provare l’esperienza degli audiolibri in tranquillità;
  • Amazon Prime Photo: spazio di archiviazione immagini illimitato, per conservare su cloud i propri ricordi a costo zero e senza limiti;
  • accesso anticipato alle offerte lampo, avendo accesso prima di altri alle offerte a tempo limitato;
  • Amazon Music Unlimited al costo di 99 euro all’anno: il costo, esclusiva per utenti Prime, consente di accedere in streaming a 50 milioni di brani senza pubblicità e senza limiti, anche offline.

Film in streaming a costo zero, musica in streaming a prezzo scontato, spazio di archiviazione gratuito. Tutto ciò può valere almeno parte dei 36 euro richiesti da Amazon d’ora innanzi? Il vantaggio dell’essere utenti Prime vale il costo del nuovo abbonamento? La riflessione dovrà essere formulata da ogni singolo utente sulla base della propria esperienza, delle proprie abitudini d’acquisto e delle proprie intenzioni d’uso per la prossima stagione, ma è essenziale comprendere appieno cosa significhi tale aumento e quale vantaggio racchiuda ancora in sé.

L’aumento non è uguale per tutti

La deduzione è pertanto ovvia: sebbene le tariffe siano assolutamente identiche per tutti, in realtà l’aumento non è equivalente poiché molti sono gli aspetti da tenere in considerazione e differenti i volumi d’acquisto sul quale spalmare l’extra-costo annunciato. Una mail sta avvisando in queste ore ogni singolo utente della novità imminente ed ognuno avrà la possibilità di valutare, soppesare e scegliere: nell’immediato è una scelta di convenienza, ma nel lungo periodo è una scelta di campo tra l’essere o meno “utenti Amazon”.

Poi verrà il giorno del Prime Day e molte resistenze saranno destinate a cadere: chissà che, nell’anno dell’aumento del costo, il Prime Day non possa diventare un’opzione ancora più appetibile e preziosa, al pari di quanto Amazon dimostra di voler trasformare il perimetro del club riservato degli utenti Prime.

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