Windows 10 Redstone 5 build 17686, le novità

Microsoft ha rilasciato la nuova build 17686 di Windows 10 Redstone 5 che introduce alcune novità nelle Impostazioni e sulla privacy.
Microsoft ha rilasciato la nuova build 17686 di Windows 10 Redstone 5 che introduce alcune novità nelle Impostazioni e sulla privacy.

Microsoft ha rilasciato la nuova build 17686 di Windows 10 Redstone 5 agli Insider che hanno scelto il Fast Ring. Trattasi dell’ultima versione di sviluppo del prossimo grande step funzionale di Windows 10 che arriverà nel corso del prossimo autunno. Questa nuova build non apporta moltissime novità, tuttavia quelle presenti sono, comunque, degne di menzione. Innanzitutto, il gigante del software ha rinnovato la pagina delle impostazioni dell’Area Geografica che adesso è stata separata dalla pagina delle Impostazioni della Lingua.

L’obiettivo di questa separazione è quello di migliorare l’esperienza d’uso. Infatti, proprio attraverso la nuova pagina delle Impostazioni della Lingua, gli utenti potranno cambiare più facilmente la lingua del sistema operativo scaricando i nuovi Local Experience Pack direttamente dal Microsoft Store. In questa nuova build di Windows 10 Redstone 5 arrivano anche alcune piccole novità in materia di privacy. Nel caso un’applicazione tentasse di accedere al microfono e se tale autorizzazione fosse stata, in precedenza, negata, il sistema operativo invierà una notifica che comunicherà quanto accaduto, offrendo contestualmente un link diretto alle Impostazioni dove poter modificare l’autorizzazione.

Come terza macro novità di questa build, alcuni affinamenti in materia di Mixed Reality. Per esempio, gli utenti non dovranno più disporre di un monitor per utilizzare la Mixed Reality. Basterà, infatti, un semplice visore.

Presente, infine, una lunga lista di correttivi e di ottimizzazioni che Microsoft ha introdotto all’interno di questa nuova build di Windows 10 Redstone 5.

Ovviamente, trattandosi di una build di sviluppo sono presenti ancora dei problemi che possono pregiudicare la stabilità del funzionamento del sistema operativo. Proprio per questo il suggerimento è quello di sperimentarla solamente all’interno di macchine dedicate ai test o all’interno di macchine virtuali.

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