Il chip Intel Spin Qubit per il quantum computing

Più piccolo della gomma di una matita, il nuovo chip Spin Qubit progettato da Intel appositamente per i computer quantistici può operare a -273° C.
Più piccolo della gomma di una matita, il nuovo chip Spin Qubit progettato da Intel appositamente per i computer quantistici può operare a -273° C.

L’interesse di Intel nei confronti del quantum computing è noto ormai da tempo e viene oggi ribadito dal gruppo di Santa Clara con l’annuncio che riguarda la realizzazione di un nuovo chip denominato Spin Qubit. A caratterizzarlo sono anzitutto le dimensioni estremamente contenute, come visibile dalle immagini qui allegate (ben più piccolo della gomma di una tradizionale matita) e la possibilità di operare a temperature incredibilmente rigide: -460° F o -273° C.

La paternità del progetto è da attribuire a un team di ricercatori del laboratorio D1D Fab di Intel, al lavoro in Oregon. Il metodo produttivo è il medesimo impiegato per la realizzazione dei chip tradizionali in silicio. Non contiene alcun transistor, gli switch on-off alla base dei calcolatori odierni, ma qubit (abbreviazione di “quantum bit”) ospitanti un singolo elettrone che può assumere diversi stati allo stesso istante. È questo ciò che rende i computer quantistici notevolmente più performanti rispetto a quelli attuali. Nel dettaglio di seguito è possibile osservarne da vicino la struttura: in prossimità degli angoli si possono scorgere le quattro linee a zig zag che rappresentano le porte di connessione al mondo esterno, per la trasmissione di dati e informazioni.

Le dimensioni del chip Spin Qubit di Intel

Le dimensioni del chip Spin Qubit di Intel

La miniaturizzazione delle componenti è senza alcun dubbio ciò che rende l’iniziativa così interessante: ogni qubit ha dimensioni pari a circa 50 nanometri, tanto da poter essere osservato solo ed esclusivamente attraverso un apposito microscopio. Per meglio comprenderne la scala, sul diametro di un singolo capello di un essere umano potrebbero esserne posizionati fino a 1.500. In futuro i computer quantistici potranno sfruttare la potenza di migliaia o addirittura milioni di qubit, eseguendo calcoli con una capacità fino ad ora impensabile.

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