Facebook, scandalo dati: la SEC vuole vederci chiaro

La SEC indaga sullo scandalo Cambridge Analytica: esamina ciò che sapeva Facebook a riguardo e se abbia informato i suoi investitori quando l'ha saputo.
La SEC indaga sullo scandalo Cambridge Analytica: esamina ciò che sapeva Facebook a riguardo e se abbia informato i suoi investitori quando l'ha saputo.

Ulteriore indagine su Facebook in seguito allo scandalo Cambridge Analytica: la US Securities & Exchange Commission (SEC) sta esaminando quanto l’azienda guidata da Mark Zuckerberg fosse a conoscenza dell’uso improprio dei dati fatto dalla società di consulenza britannica e se abbia avvertito a sufficienza gli investitori circa quanto avvenuto, secondo quanto riportato nelle scorse ore dal Wall Street Journal.

All’inizio di questo mese, diverse agenzie federali, tra cui la SEC, la Federal Trade Commission e l’FBI hanno aderito all’inchiesta del Dipartimento di Giustizia sullo scandalo dei dati. Ora si apprende che proprio i regolatori di titoli stiano studiando ciò che sapeva Facebook a riguardo, e se abbia adeguatamente avvisato i suoi azionisti che gli sviluppatori e altre terze parti potrebbero aver ottenuto i dati degli utenti senza la loro autorizzazione o in violazione delle politiche del social network, hanno detto persone che dichiarano di esser a conoscenza dell’azione.

Quanto fatto illecitamente da Cambridge Analytica meritava di esser conosciuto non solo da Facebook ma anche dai suoi investitori? Nel 2015, gli alti dirigenti della compagnia non la pensavano così, ha dichiarato una fonte al Wall Street Journal: i dati condivisi con la società non erano così sensibili come altri che avrebbero potuto acquisire, come le informazioni di pagamento. Dall’inizio dello scandalo, il gigante californiano ha negato che si trattasse di una violazione dei dati, preferendo invece chiamarla «una violazione della fiducia».

La SEC e Facebook non hanno voluto commentare. Un rappresentante del social network ha fatto riferimento a una dichiarazione precedente della società: «Stiamo collaborando con funzionari negli Stati Uniti, nel Regno Unito e oltre, abbiamo fornito testimonianze pubbliche, risposto a domande e promesso di continuare la nostra assistenza mentre il loro lavoro continua». Tuttavia, data la più alta attenzione della Securities and Exchange Commission su un’informazione più chiara circa le violazioni e la multa da 35 milioni di dollari data ai resti di Yahoo! (ora Altbaba) per l’incidente del 2014, l’agenzia potrebbe non esser d’accordo con quanto fatto da Facebook e incolparla di non aver informato correttamente i suoi azionisti.

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