Facebook Portal usa i dati per scopi pubblicitari

Dichiarazioni contrastanti di Facebook scatenano dubbi sull’utilizzo dello smart speaker Portal riguardo i dati raccolti e come questi saranno usati.
Dichiarazioni contrastanti di Facebook scatenano dubbi sull’utilizzo dello smart speaker Portal riguardo i dati raccolti e come questi saranno usati.

Facebook Portal, lo smart speaker annunciato la scorsa settimana, può in effetti raccogliere e aggregare i dati degli utenti con lo scopo di inviare pubblicità personalizzate. Si tratta di uno speaker con display per consentire videochiamate con gli amici di Messenger, tra le altre cose. La più grande domanda su questo dispositivo però non sono le sue caratteristiche tecniche o funzionalità, ma riguarda la privacy e l’idea di mettere un microfono e telecamera “di Facebook” nel proprio salotto o cucina. Visti gli scandali come Cambridge Analytica e non solo, pare una domanda lecita.

Solo qualche giorno fa il management di Facebook aveva assicurato lo sviluppo di Portal intorno al concetto di protezione dei dati. Dichiarata infatti la possibilità di disabilitare in qualsiasi momento la videocamera e il microfono, di poter coprire anche la webcam con una cover e impostare codici di accesso. Ma nuove dichiarazioni raccolte da Recode gettano confusione su questa questione così delicata.

Portal non propone pubblicità, ma i dati di chiamata o quale app viene utilizzata per usare il dispositivo saranno utilizzati per scopi pubblicitari su altre piattaforme proprietarie di Facebook. Insomma il classico modus operandi del social network di Mark Zuckerberg: usare i dati targettizzati per proporre all’utente pubblicità in base alle sue azioni e interessi.

Le chiamate vocali su Portal sono basate sull’infrastruttura di Messenger, quindi quando effettui una videochiamata su questo dispositivo raccogliamo gli stessi tipi di informazioni (ad esempio dati di utilizzo come la durata delle chiamate o la frequenza delle chiamate) che prendiamo tramite altri dispositivi collegati a Messenger. Potremmo utilizzare queste informazioni per mostrarti pubblicità sulle nostre piattaforme. Altri dati generali sull’utilizzo, come l’utilizzo aggregato di app, potrebbero inoltre alimentare le informazioni che usiamo per pubblicare annunci“, ha dichiarato un portavoce di Facebook in una email a Recode.

Nulla di tutto questo stupisce dato il modello di business di Facebook. La confusione nella comunicazione di Facebook è scattata tra il fatto che Portal non mostra pubblicità, ma che in effetti i dati scaturiti dalle chiamate saranno usati per scopi pubblicitari. Ed è proprio su questa confusione che sorgono i dubbi riguardo la privacy.

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