Netflix parla di pubblicità, gli utenti protestano

Molti abbonati Netflix hanno criticato la possibile introduzione della pubblicità sulla piattaforma, con largo anticipo.
Molti abbonati Netflix hanno criticato la possibile introduzione della pubblicità sulla piattaforma, con largo anticipo.

Sembra che Netflix stia testando un sistema di advertising tra gli episodi e il solo saperlo ha mandato in escandescenza un considerevole numero di abbonati.

Pur essendo consapevoli che la società non abbia il benché minimo interesse di peggiorare il servizio offerto agli utenti, sono in molti coloro che si sono scatenati sui social quando hanno sentito la parola “pubblicità”. Soprattutto su Twitter, dove si sono avvicendati molti “cinguettii” di polemica nei confronti del colosso dello streaming; ne riportiamo un paio qui sotto.

La paura di essere tempestati da annunci pubblicitari è sempre dietro l’angolo (ed è giustificata), specie quando si usufruisce di un servizio dove, ringraziando il cielo, sono del tutto assenti.

Tuttavia pare che Netflix voglia introdurre gli spot pubblicitari per consigliare contenuti attinenti a quello che si è scelto di guardare, grazie a un algoritmo in grado di riconoscere ciò che interessa all’utente. È inoltre possibile che la pubblicità possa essere “saltata”, un po’ come succede per le sigle delle serie tv.

Tra l’altro non c’è ancora nulla di certo: l’azienda sta attualmente testando il sistema di advertising e, di fatto, sulla piattaforma non ci sono annunci pubblicitari al momento (a meno che non si abbia accettato di partecipare a test di nuove funzionalità). A quanto pare, le promozioni degli altri contenuti durerebbero appena 30 secondi – niente a che vedere con le lunghissime pubblicità dei canali del digitale terrestre, per esempio – e potrebbero risultare utili per venire a conoscenza di un film o una serie tv interessante.

Insomma, è sempre meglio non fasciarsi la testa prima di rompersela. Non è neppure detto che la pubblicità su Netflix sarà permanente: non si può escludere infatti che l’azienda decida semplicemente di sperimentarla per poi rimuoverla in un secondo momento.

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