Commissione UE, banda da 3.6 GHz al 5G

La Commissione Europea ha deciso di assegnare la banda da 3.6 GHz al 5G; i Paesi membri avranno tempo sino alla fine del 2020 per renderla disponibile.
La Commissione Europea ha deciso di assegnare la banda da 3.6 GHz al 5G; i Paesi membri avranno tempo sino alla fine del 2020 per renderla disponibile.

La Commissione Europea punta a voler armonizzare lo spettro delle frequenze del 5G e a favorire lo sviluppo di questa tecnologia. Proprio per questo ha stabilito che la banda da 3.6 GHz debba essere utilizzata all’interno di tutto il territorio europeo per le reti di quinta generazione. I Paesi membri avranno tempo sino al 31 dicembre del 2020 per mettere a disposizione degli operatori la banda assegnata dalla Commissione Europea. Tuttavia, gli operatori, in virtù del principio della neutralità tecnologica, potranno utilizzare questo spettro radio anche per altri servizi.

La banda da 3.6 GHz, dunque, pur assegnata al 5G non sarà ad uso esclusivo di questa tecnologia. In origine, i 3.6 Ghz erano stati assegnati nel 2008 per i servizi wireless a banda larga. Tuttavia, l’utilizzo di questo spettro di frequenze è stato molto basso ed è per questo che la Commissione Europea ha deciso di rendere disponibili i 3.6 Ghz per il 5G. I 3.6 GHz sono diventati a tutti gli effetti una banda di frequenza primaria pioniera per il 5G per l’Unione Europea. Questo, ovviamente, non significa che il 5G potrà funzionare solamente su queste frequenze. In Europa, il 5G potrà contare su altre bande pioniere, quelle da 26 GHz e 700 MHz oltre a quelle inferiori ai 6 GHz.

Per l’Italia quanto deciso dalla Commissione Europea non dovrebbe portare a grossi cambiamenti. La banda da 3.6 GHz è stata già assegnata durante la recente asta per le frequenze del 5G. Più nello specifico, ad aggiudicarsela sono stati gli operatori TIM, Vodafone, Iliad e Wind Tre.

Inoltre, una parte di queste frequenze sono già in mano ad alcuni operatori fixed wireless che potranno usufruirne per ancora diversi anni. Si ricorda, al riguardo, il caso di Fastweb che grazie ad un accordo con Tiscali ha acquisito proprio queste frequenze che erano in mano ad Aria, un provider wireless dell’operatore sardo.

Tutti i tasselli normativi del 5G in Europa stanno andando a posto. Entro il 2019 dovrebbero debuttare ufficialmente le prime reti 5G mentre la vera prima fase di espansione è attesa per il 2020.

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