Spotify, ban per utenti che aggirano la pubblicità

Spotify prenderà misure drastiche nei confronti di tutti gli utenti che tenteranno di aggirare la pubblicità con account gratuiti.
Spotify prenderà misure drastiche nei confronti di tutti gli utenti che tenteranno di aggirare la pubblicità con account gratuiti.

Spotify ha annunciato nelle scorse ore che sta aggiornando i suoi termini di servizio e prevede di punire severamente gli utenti che tenteranno di bypassare la pubblicità: in parole povere, c’è il rischio di essere bannati qualora si bloccassero gli annunci pubblicitari con un account gratuito.

Nelle linee guida dei termini di servizio aggiornati, Spotify afferma che “aggirare o bloccare la pubblicità, oppure creare e distribuire strumenti progettati per farlo, è severamente vietato”. Le nuove regole entreranno in vigore dal 1 marzo e gli utenti accetteranno automaticamente i nuove termini se continueranno a utilizzare il servizio di streaming musicale dopo tale data. Non è chiaro, tuttavia, se gli account saranno immediatamente bloccati o se verranno inviati degli avvertimenti agli utenti prima di prendere una misura così drastica in caso di violazione.

Nella giornata di mercoledì, pubblicando la relazione finanziaria relativa al quarto trimestre del 2018, la società ha dichiarato che la sua base di utenti premium è cresciuta da 71 a 96 milioni di abbonati nell’ultimo anno. Spotify ha inoltre annunciato questa settimana che sta facendo significativi progressi in quanto a podcasting, acquisendo Anchor e Gimlet Media. Per chi non lo sapesse Gimlet è un’azienda che produce il podcasting di show come Crimetown, che analizza l’attività criminale in alcune città americane, e Reply All, contenitore dedicato ai fenomeni web e la loro influenza.

A proposito di servizi streaming, Netflix è stata di recente accusata da John Landgraf, CEO di FX, di non fornire dati credibili sui propri contenuti, facendo apparire le serie tv, i film e i documentari presenti in catalogo più seguiti di quanto siano realmente. In sostanza FX accusa il colosso dello streaming di fornire informazioni ingannevoli e numeri eccessivamente gonfiati.

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