RuNet, Putin firma legge per l'internet sovranista

Entro due anni la Russia avrà l'abilità di disconnettere internet dalla rete globale, consegnando tutto nelle mani dell'agenzia federale Roskomnadzor.
Entro due anni la Russia avrà l'abilità di disconnettere internet dalla rete globale, consegnando tutto nelle mani dell'agenzia federale Roskomnadzor.

La Russia avrà entro un paio d’anni l’abilità di disconnettere la “sua” rete internet da quella mondiale, grazie a una legge firmata l’1 maggio dal presidente Vladimir Putin: una beffa, proprio quando nella Piazza Rossa i lavoratori hanno sfilato per la festa del primo maggio.

Si verrà a creare la cosiddetta RuNet: il provvedimento entrerà in vigore il prossimo novembre, con gli operatori obbligati a rispettare i suoi termini dall’inizio del 2021. Lo scopo dichiarato della legge è quello di mantenere la stabilità della rete internet russa e dei servizi che la gestiscono, nel caso in cui degli aggressori stranieri tentino di tagliare fuori la Russia dalla rete mondiale. Ciò in realtà non è mai accaduto e rimane altamente improbabile: lo è di più il fatto che Putin vuole effettivamente controllare la rete.

Per applicare questa legge la Russia dovrà costruire il proprio Domain Name System (DNS) e i fornitori di servizi internet dovranno installare attrezzature speciali, fornite e pagate dallo stato a un costo dichiarato di 20,8 miliardi di rubli (320 milioni di dollari). Le apparecchiature consentiranno al regolatore delle comunicazioni Roskomnadzor di dirigere il traffico solo attraverso i punti di scambio russi, nei momenti in cui la RuNet sarà possibilmente sotto attacco.

In realtà questo tipo di approccio centralizzato consentirà a Roskomnadzor di avere un modo più semplice per bloccare i contenuti indesiderati, al posto di dover aspettare che gli ISP si conformino alla sua lista nera in continua espansione. L’idea è però che Roskomnadzor assumerà questo controllo solo quando la RuNet sarà minacciata. L’opinione pubblica, che comunque è abituata a un certo tipo di controllo, si divide. Secondo un sondaggio di Stato dell’agenzia VTsIOM, il 52% è contrario a questa legge.ì

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