Porno deep fake: arriva una delle prime leggi USA

Entra in vigore in Virginia una delle primissime leggi contro il porno deep fake: i responsabili rischiano il carcere e multe salate.
Entra in vigore in Virginia una delle primissime leggi contro il porno deep fake: i responsabili rischiano il carcere e multe salate.

La Virginia è uno dei primi stati USA a rendere illegale il porno deep fake, grazie a un emendamento alla già esistente legge sul “revenge porn”. L’emendamento in questione, approvato a inizio anno, è entrato in vigore dal primo luglio: chi verrà accusato di aver distribuito materiale per adulti manipolato con tecnologie di deep fake rischia l’incarcerazione fino a 12 mesi e multe pari a 2.500 dollari.

Quello dei deepfake – non solo in ambito pornografico – è un problema relativamente recente, capace di sollevare preoccupazione sia fra gli addetti ai lavori che tra i comuni utenti. Sfruttando l’intelligenza artificiale, infatti, è possibile modificare immagini e video affinché si possano far compiere ai soggetti ripresi azioni in realtà mai intraprese: l’esempio più recente è quello di Mark Zuckerberg, il padre di Facebook, apparso in un video con un discorso mai effettivamente pronunciato. Nel mondo del porno, simili tecnologie sono usate per sostituire il volto di attori e attrici hard con altre persone, a scopo di derisione, ricatto, violenza e molto altro.

La Virginia dispone di una legge sul “revenge porn” – la pubblicazione online di contenuti hard senza il permesso dell’utente, a scopo di vendetta – sin dal 2014. La normativa prevede fino a 12 mesi di carcere e multe salate, per chi diffonde materiali di nudo “con l’intento di costringere, molestare o intimidire un’altra persona”. Dal primo luglio 2019, questa legge include anche il porno deep fake, grazie all’emendamento riportato in apertura.

Gli Stati Uniti si stanno sempre più muovendo per vietare il fenomeno dei deep fake. Il Texas ha approvato una legge che entrerà in vigore da settembre, mentre una proposta di legge a livello federale è stata di recente depositata al Congresso degli Stati Uniti. Il “revenge porn”, invece, è bandito in ben 41 stati.

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