Instagram vieta meme collegati all'autolesionismo

Continua la battaglia di Instagram, che vieterà anche meme e disegni collegati alla violenza, suicidio o autolesionismo.
Continua la battaglia di Instagram, che vieterà anche meme e disegni collegati alla violenza, suicidio o autolesionismo.

Instagram ha esteso il ban sull’autolesionismo e suicidio includendo tra i contenuti vietati anche illustrazioni, disegni, cartoon e meme collegati in qualsiasi modo a questi temi così controversi. Il capo di Instagram, Adam Mosseri, ha scritto un lungo post sul blog di Instagram riguardo l’estensione di questo ban:

Lo scorso mese abbiamo ulteriormente ampliato le nostre politiche per vietare diversi di autolesionismo e contenuti collegati al suicidio. Non consentiremo più neanche rappresentazioni immaginarie di autolesionismo o suicidio su Instagram, come disegni, meme o contenuti di film o fumetti che utilizzano immagini violente. Rimuoveremo anche altre immagini che potrebbero non mostrare autolesionismo o suicidio, ma che includono materiali o metodi associati.

All’inizio di quest’anno Mosseri ha incontrato il segretario alla Salute del Regno Unito per discutere della politica della piattaforma in merito ai contenuti autolesionistici. La compagnia ha subito forti pressioni nel Paese a seguito di una protesta pubblica dopo che la famiglia di Molly Russell, una studentessa di 14 anni che si è suicidata dopo aver visto contenuti collegati al suicidio su Instagram, ha reso pubblica la tragedia parlando con la BBC.

A febbraio la piattaforma di proprietà di Facebook ha annunciato il ban delle immagini violente e di autolesionismo, come ad esempio i tagli, con la limitazione dell’accesso ai contenuti anche ad immagini di cicatrici guarite, non raccomandandole nelle ricerche. Mosseri indica questo cambio di politica come basata sulla consulenza di esperti e accademici, che mira a raggiungere il difficile equilibrio tra consentire alle persone di condividere le proprie esperienze di salute mentale proteggendo al contempo gli altri dall’esposizione a contenuti potenzialmente dannosi. Ora bisognerà constatare se queste politiche riusciranno ad avere un reale effetto sull’utenza.

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