Bonus mobilità: problemi e disservizi, 600mila in coda

Il click day relativo al Bonus Mobilità è risultato un calvario per tanti utenti: problemi SPID e niente priorità per chi ha già speso i soldi
Il click day relativo al Bonus Mobilità è risultato un calvario per tanti utenti: problemi SPID e niente priorità per chi ha già speso i soldi

Il click day per il Bonus Mobilità si è trasformato in un vero e proprio calvario per centinaia di migliaia di italiani (circa 600mila). Nonostante i tanti mesi di tempo avuti a disposizione, il sistema approntato per la richiesta del bonus per l’acquisto di monopattini e biciclette ha mostrato numerose falle e disservizi. La partenza è stata falsata innanzitutto di 30 minuti rispetto a quanto stabilito, ma è stato l’elevato numero di richieste (prevedibile) a mandare in tilt la piattaforma.

Bonus mobilità e SPID in tilt

Il sito non è mai andato offline, attenzione, quindi non c’è stato alcun problema con il carico sui server, se non per qualche istante proprio all’inizio della mattinata. A rendere tutto complicato sono state le modalità predisposte dal governo. Una volta collegati al sito, si deve fare una fila e una volta ottenuto il proprio turno, occorre autenticarsi con SPID ed è qui che arrivano le note dolenti. Particolarmente in difficoltà è risultato il servizio di PosteID, che è andato down con l’impossibilità di fare il login sul sito del bonus, ma anche impedendo l’accesso per modificare credenziali o impostazioni. Così, solo pochi utenti sono riusciti ad ottenere l’sms di conferma per l’autenticazione sul sito del bonus tramite PosteID, evitando di passare attraverso il codice QR o l’app di Poste Italiane. Disservizi, seppur più contenuti, sono stati segnalati dagli utenti dotati di uno SPID Aruba, mentre sistemi come quello di Sielte hanno avuto dei blackout di diverse ore.

Insomma, in 6 mesi di tempo, l’esecutivo non è riuscito a programmare un sistema in grado di reggere l’urto e di evitare il click day. I disagi hanno inevitabilmente fatto infuriare gli utenti, soprattutto quelli che rientrano nella prima tranche del bonus, ovvero quelli che i soldi li hanno già spesi e devono avere il rimborso.

Chi ha incontrato problemi o errori, ha perso sostanzialmente la coda, dovendo ripartire dal fondo, ma soprattutto, il sistema non fa distinzione tra chi deve richiedere il rimborso di un acquisto già fatto e chi invece deve richiedere il voucher per effettuare un acquisto da qui in poi. Il risultato è che molti di quelli che hanno già comprato un monopattino elettrico, non hanno sono ancora riusciti ad accedere al bonus, mentre chi ancora non ha speso un euro magari è in possesso del voucher.

Un sistema pensato male e fatto peggio

Insomma, stiamo parlando di un sistema pensato male e messo in atto peggio. Eppure si sarebbe potuto evitare il click day, magari consentendo agli utenti che hanno già effettuato l’acquisto, di svolgere le attività preliminari in anticipo, magari aprendo la piattaforma alla creazione di un profilo personale, con tanto di caricamento dei documenti e delle prove di acquisto. La coda, in questo caso, sarebbe stata generata magari dalla data di acquisto riportata su scontrini elettronici e fatture, snellendo di molto il lavoro magari tramite mail o sms di conferma inviati in anticipo rispetto al click day per consentire un po’ a tutti di ultimare con calma l’ultimissima fase della procedura.

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