La Commissione UE propone l'identità digitale europea

L'Identità digitale sarà a disposizione di qualsiasi cittadino europeo, e il suo utilizzo sarà sempre a discrezione dell'utente.
L'Identità digitale sarà a disposizione di qualsiasi cittadino europeo, e il suo utilizzo sarà sempre a discrezione dell'utente.

La Commissione europea ha proposto delle modifiche al regolamento sulle identità digitali (eIDAS), perché vuole rendere l’identità digitale obbligatorio per tutti gli Stati membri. L’idea è quella di creare qualcosa come lo SPID, che consente già ai cittadini italiani di utilizzare la propria identità digitale con credenziali di livello 2 e 3 (è facoltà degli Stati membri accettare il livello 1) per accedere ai servizi in rete delle pubbliche amministrazioni europee, ma unico e riconosciuto da tutte le autorità nazionali. In questo modo la vita dei cittadini verrebbe semplificata, specie quando questi ultimi si spostano o chiedono dei servizi in altri Paesi.

L’UE e l’identità digitale europea


Secondo quanto dichiarato dalla Vicepresidente esecutiva per il digitale, Margrethe Vestager, tutti gli Stati saranno obbligati a fornire servizi di identità digitali ai loro cittadini, quindi non si tratta più solo di un’opzione. “Le identità dovranno essere riconosciute in tutti Paesi”, ha spiegato la politica danese, “e tutti noi avremo il controllo sui nostri dati personali perché ognuno deciderà cosa conservare nel portafoglio digitale”.

Con l’identità digitale europea potremo fare in qualsiasi Stato membro quello che facciamo nel nostro Paese senza costi aggiuntivi e con minori ostacoli, ad esempio affittare un appartamento o aprire un conto bancario all’estero, e tutto questo in modo sicuro e trasparente. Così saremo noi a decidere quante informazioni desideriamo condividere su noi stessi, con chi e per quale finalità.

I cittadini potranno dimostrare la propria identità e condividere documenti elettronici dai loro portafogli europei di identità digitale semplicemente premendo un tasto sul telefono. Potranno accedere ai servizi online con la loro identificazione digitale nazionale, che sarà riconosciuta in tutta Europa. Le piattaforme molto grandi saranno tenute ad accettare l’utilizzo dei portafogli europei di identità digitale su richiesta dell’utente, ad esempio per dimostrarne l’età. L’utilizzo del portafoglio europeo di identità digitale sarà sempre a discrezione dell’utente.

Parallelamente al processo legislativo, la Commissione lavorerà con gli Stati membri e il settore privato agli aspetti tecnici dell’identità digitale europea. Bruxelles conta di rendere operative queste modifiche nel 2022.

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