Attenzione alle telefonate da Tunisia, Kosovo e Moldavia

Torna a circolare in Italia la vecchia truffa delle telefonate "succhia-credito", con le quali rischiate di perdere quello accumulato sulla vostra SIM.
Torna a circolare in Italia la vecchia truffa delle telefonate "succhia-credito", con le quali rischiate di perdere quello accumulato sulla vostra SIM.

In queste ore sembra essere tornato in voga uno dei più vecchi ma sempre fastidiosi tentativi di truffa telefonica. Da quanto si legge sulla Rete, da utenti che hanno preso d’assalto i social per sfogarsi, sono tantissimi coloro che si stanno lamentando di ricevere delle telefonate sui loro smartphone da numeri sconosciuti, rispondendo ai quali non si riceve risposta o qualcuno addirittura riattacca subito. Ebbene, molto probabilmente è un tentativo di Ping call.

Telefonate moleste, attenti a non richiamare

Secondo le numerose segnalazioni da parte di utenti che dichiarano di aver ricevuto chiamate sospette, le telefonate arrivano da prefissi riconducibili a Tunisia, Kosovo e Moldavia e in alcuni casi possono portare a perdere i soldi presenti sul proprio cellulare. La possibile truffa in atto chiamata in gergo Ping call si basa infatti sul cosiddetto meccanismo d’esca, ovverosia sull’innescare curiosità nella persona che ha ricevuto la telefonata e che trova il numero del chiamante tra quelle perse.

Questi, infatti, può essere tentato di richiamare e a quel punto scatta la trappola: dall’altra parte del telefono, infatti, è facile imbattersi in un sistema in grado di rubare il credito telefonico presente sulla SIM, o di avviare in automatico dei salatissimi servizi a pagamento non richiesti, con canone settimanale.

Da quanto si legge sul web, pare inoltre che il fenomeno sia accompagnato anche da casi di smishing, ovverosia dopo la chiamata a vuoto, gli utenti ricevono un SMS progettato sempre per ingannare e convincere il malcapitato a richiamare il numero trovato in rubrica. Ci sono numeri che applicano tariffe che vanno dai 5 ai 10€ al minuto, e se la vittima ha un abbonamento telefonico collegato al conto bancario o alla carta di credito, è facilmente intuibile come i danni possano diventare incalcolabili perché, specie se si attiva un canone settimanale, i malfattori possono andare avanti a prendere soldi dal conto.

 

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