5G, l'asta vola sempre più in alto

L'asta per l'assegnazione delle frequenze per il 5G continua ad aumentare di valore superando quota 5,5 miliari di euro a causa della lotta per i 3700 MHz.
L'asta per l'assegnazione delle frequenze per il 5G continua ad aumentare di valore superando quota 5,5 miliari di euro a causa della lotta per i 3700 MHz.

Continuano i rilanci nell’asta per l’assegnazione delle frequenze del 5G. Come evidenzia il MISE in una nota ufficiale, il valore complessivo della competizione ha superato i 5,5 miliardi di euro per un totale esatto di 5.539.562.258,00 euro. Resta molto accesa la gara sulla banda 3700 MHz, che ha raggiunto un ammontare pari a 3.335.960.000,00 euro. Ed è proprio sulle frequenze da 3700 MHz che gli operatori in gioco si stanno dando la vera battaglia.

Queste frequenze, infatti, permetteranno di avviare rapidamente le nuove reti 5G visto che saranno disponibili all’utilizzo già dal prossimo anno. Nessun operatore, dunque, vuole perdere il treno del 5G. La battaglia per queste frequenze sicuramente farà bene alle casse dello Stato ma molto meno ai bilanci degli operatori, soprattutto se, come sembra, i rilanci per questi lotti andranno avanti ancora per un bel po’. Oggi, TIM, Vodafone, Wind Tre, Iliad e Fastweb torneranno a darsi battaglia a partire dalle ore 10. Stasera si saprà se le frequenze saranno state assegnate o se la competizione andrà ancora avanti.

Nessun particolare movimento, invece, per i lotti delle frequenze da 26 GHz, non ancora assegnati, che permetteranno agli operatori di realizzare le reti 5G ad onde millimetriche che garantiranno alte velocità nei centri urbani densamente abitati.

Le frequenze da 700 MHz che permetteranno di rendere maggiormente capillare la copertura del 5G, soprattutto nelle aree rurali, sono da tempo già state aggiudicate a TIM, Vodafone e Iliad.

Ancora nessuna attività da parte di Open Fiber e Linkem che pur potendo partecipare all’asta non hanno ancora mai lanciato una loro offerta.

Sebbene il valore dell’asta stia raggiungendo livelli elevati, non tutte le quote dovranno essere corrisposte subito. Infatti, gli operatori pagheranno solamente quando le frequenze saranno effettivamente consegnate.

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