AltroConsumo, nessuno tocchi la Net Neutrality

Anche AltroConsumo scende in campo in difesa della Net Neutrality e come Webnews teme che la rete, un giorno, "catricalà"
Anche AltroConsumo scende in campo in difesa della Net Neutrality e come Webnews teme che la rete, un giorno, "catricalà"

«Egregio Presidente, abbiamo letto con stupore alcune Sue dichiarazioni circa la importante e dibattutissima questione della net neutrality che, per come riportate nell’articolo “Catricalà: La net neutrality ostacolo alla rete del futuro” apparso su repubblica.it lo scorso 7 ottobre, lascerebbero intendere una Sua posizione assolutamente contraria a tale principio»

Con queste parole Marco Pierani, Responsabile Relazioni Esterne Istituzionali di AltroConsumo, interviene su una questione spinosa sollevata nei giorni scorsi dal Presidente dell’Antitrust Antonio Catricalà il quale, esponendo la propria idea di rete in Italia, non ha fatto mistero della volontà di cercare un compromesso che favorisca gli investimenti anche al costo di un sacrificio in termini di Net Neutrality. Il virgolettato era di per sé esplicito: «È necessario stabilire un sistema di ritorno economico dell’investimento, sull’Ngn, che superi i tabù della neutralità della rete e dell’uguaglianza d’accesso».

Quel che Catricalà vede come un “tabù”, AltroConsumo lo identifica come un dogma irrinunciabile (in linea con i neologismi “calabrò” e “catricalà” che proponemmo su Webnews nelle ore immediatamente successive all’intervento del Presidente Antitrust). Una lettera aperta spiega perchè la Net Neutrality non possa essere accantonata e perchè già L’Europa abbia intrapreso la strada sbagliata su questo tema. Una lettera aperta per affermare un principio e per aprire il dibattito. La parola passa a Catricalà, il cui silenzio andrebbe a confermare i contenuti riportati nell’intervista pubblicata originariamente da Repubblica.it e rimasta priva di repliche o smentite da parte dell’Antitrust.

Questi i contenuti integrali della lettera firmata da Pierani:

Egregio Presidente,

abbiamo letto con stupore alcune Sue dichiarazioni circa la importante e dibattutissima questione della net neutrality che, per come riportate nell’articolo “Catricalà: La net neutrality ostacolo alla rete del futuro” apparso su repubblica.it lo scorso 7 ottobre, lascerebbero intendere una Sua posizione assolutamente contraria a tale principio.

Come spesso accade nella semplificazione giornalistica si perdono dettagli assai rilevanti e vorremmo quindi essere rassicurati sul fatto che il Suo pensiero e quello dell’Autorità che presiede siano più complessi ed articolati. Appare, infatti, del tutto evidente che, oltre alle conseguenze negative sotto il profilo più strettamente antitrust per quanto riguarda i mercati legati ad Internet, una Rete non neutrale avrebbe anche e soprattutto ripercussioni deleterie per quanto concerne la tutela dei consumatori, altra materia sulla quale l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, dopo l’implementazione in Italia della disciplina sulle pratiche commerciali scorrette, ha assunto una diretta competenza in chiave di public enforcement.

Quello della neutralità della Rete è, a nostro avviso, un principio cardine di Internet che ha finora consentito: una partecipazione civica mai sperimentata precedentemente, accesso all’informazione/alla cultura e diversità/pluralità. Allo stesso tempo la net neutrality ha promosso l’innovazione e lo sviluppo economico. Ora questo sistema è messo a rischio da comportamenti di operatori che perseguendo il loro utile (peraltro legittimamente essendo società a scopo di lucro) hanno cominciato ad incrinare in vari modi la neutralità e vogliono adesso modificare le regole e i principi su cui si è costruita la Rete.

Quello che serve è indubbiamente regolamentazione e di questo, per l’appunto, si sta discutendo attualmente a livello europeo ma occorre tener ben presente che in ballo non ci sono solo gli interessi, a volte contrapposti, di business diversi legati ad Internet, ci sono anche gli interessi (a nostro avviso preordinati) dei cittadini. L’Unione europea non ha colto l’opportunità di salvaguardare la net neutrality quale principio regolamentare fondamentale nell’ambito della revisione del Telecom Package. Attraverso il riconoscimento della possibilità per i providers di operare il traffic management come regola di default la UE ha aperto la porta al controllo possibilmente discriminatorio, scorretto e anticoncorrenziale di Internet. La trasparenza e la disclosure non sono rimedi sufficienti, in particolar modo in un mercato che non ha raggiunto sufficienti livelli di concorrenza.

Per questi motivi La invitiamo a leggere Il documento allegato con il quale il Beuc – Bureau Européen des Unions de Consommateurs – di cui Altroconsumo è membro e regge attualmente la presidenza, rispondendo alla nuova consultazione lanciata dalla Commissione europea chiede regole coerenti, efficaci ed implementabili sulla net neutrality. A nostro avviso perdere questa seconda chance in sede europea andrebbe a discapito della libertà di scelta dei consumatori ma anche, in prospettiva, dello sviluppo di un mercato concorrenziale.

Rimaniamo a disposizione per eventuali approfondimenti sul tema e ci
auguriamo di ricevere al più presto un Suo cortese riscontro.

Photo credit: Kendrick Erickson

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