Apple allarga la produzione negli USA

Apple aprirà presto uno stabilimento in Arizona per la produzione di componenti in cristallo di zaffiro: dopo Mac Pro, continua il ritorno in patria.
Apple aprirà presto uno stabilimento in Arizona per la produzione di componenti in cristallo di zaffiro: dopo Mac Pro, continua il ritorno in patria.

Apple ha preso seriamente l’impegno fatto ai cittadini statunitensi, quando qualche mese fa ha promesso di riportare parte della produzione negli States. Così, dopo un Mac Pro completamente realizzato in patria, è il turno di sperimentare nuove strade: il gruppo di Cupertino aprirà presto uno stabilimento in Arizona per la fabbricazione delle componenti di cristallo di zaffiro per gli iDevice.

Il cristallo di zaffiro è un materiale molto amato dalla mela morsicata: inaugurato qualche anno fa sulla linea iPhone per completare le lenti dell’obiettivo fotografico, la sua resistenza l’ha reso lo strumento perfetto per proteggere Touch ID, il lettore di impronte digitali di iPhone 5S. A breve, la produzione di lenti e altre protezioni passerà da Foxconn a GT Advanced Technologies Inc, azienda a stelle e strisce scelta da Apple.

L’accordo prevede un investimento di 578 milioni di dollari per l’installazione di macchinari specifici per il taglio dello zaffiro e, non ultimo, l’apertura di uno stabilimento locale con 2.000 nuovi posti di lavoro. Così spiega Kristin Huguet, portavoce del gruppo di Cupertino:

Siamo orgogliosi di espandere la nostra produzione domestica con un nuovo impianto in Arizona, con la creazione di più di 2.000 posti di lavoro nell’ingegneria, nella produzione e nella costruzione. Questo nuovo stabilimento produrrà componenti per i prodotti Apple e funzionerà al 100% a energia rinnovabile dal primo giorno.

Sì, oltre a perseguire l’obiettivo di riportare la produzione negli Stati Uniti – anche per ridurre le polemiche sulla tassazione estera, da cui Apple è stata recentemente scagionata – continua l’impegno ambientale di Cupertino. Tutti i datacenter del gruppo sono infatti alimentati esclusivamente a energia solare e così sarà per la nuova struttura in Arizona, con un progetto di fabbricazione il più possibile a impatto zero.

Infine, una piccola notazione di carattere economico: nonostante la produzione negli USA abbia tariffe ovviamente più alte rispetto ai mercati asiatici, sia per i vincoli legislativi sui diritti dei lavoratori che per il diverso costo della vita, gli analisti esprimono confidenza sul mancato rialzo dei prezzi sui consumatori finali.

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