Apple cita in giudizio una anonima spia interna

La fuga di notizie che ha permesso ad alcuni siti di pubblicare anticipazioni circa il nuovo Asteroid di Apple ha portato la Apple stessa a citare in giudizio l'anonima spia interna che ha causato la fuga di notizie. Richiesti danni per oltre 25.000$.
La fuga di notizie che ha permesso ad alcuni siti di pubblicare anticipazioni circa il nuovo Asteroid di Apple ha portato la Apple stessa a citare in giudizio l'anonima spia interna che ha causato la fuga di notizie. Richiesti danni per oltre 25.000$.

Una fuga di notizie, qualche anticipazione troppo golosa da parte di alcuni organi di editoria online, gran finale alla sbarra con un John Doe braccato da una vera e propria citazione a giudizio: Apple non intende soprassedere al pericolo costituito dalla fuga di segreti interni all’azienda ed ha così dato il via ad una procedura legale che si pone l’obiettivo di scovare la spia interna all’azienda.

Il fatto è emerso nei giorni scorsi ed è di oggi la notizia che le anticipazioni proibite riguardano il prossimo “Asteroid“, ovvero un’interfaccia in grado di operare con Firewire per la registrazione audio. L’indiscrezione giunge da MacObserver, fonte che ammette di aver prelevato il dettagli direttamente dalle carte del procedimento legale.

Per scovare il colpevole, ovvero colui che ha fornito le notizie ai siti che ne hanno pubblicato i dettagli, Apple chiama alla sbarra direttamente coloro i quali hanno divulgato il tutto con l’intento di reperire la fonte primaria vicina alla Apple stessa. I siti citati sono 3 (AppleInsider.com, PowerPage.org, ThinkSecret.com), mentre 4 sono gli individui chiamati a testimoniare (Jason O. Grady, Kasper Jade, Paul Scates, Bob Borries).

I fatti risalgono a Novembre. Nelle sette pagine di denuncia con cui Apple si è rivolta alla Corte Superiore della California figura anche una richiesta superiore a 25.000 dollari per i danni arrecati al gruppo di Cupertino in seguito alla fuoriuscita delle anticipazioni proibite. Il vero colpevole rimane al momento a tutti gli effetti un John Doe, e nell’Aprile 2005 sarà eventualmente la corte a dare un nome al colpevole.

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